Un lungo percorso in queste settimane arrivato a conclusione. La Biblioteca è una bella storia, fra laboratori, racconti, rap e liberazioni. Il foto-racconto della mostra all'Urban Center e dello spettacolo all'interno della casa circondariale di Monza
Ci volevano i libri a farci entrare in carcere. Non in senso figurato, ma letterale. Abbiamo percorso i corridoi, attraversato le porte di sicurezza, i controlli, le aree colloquio e siamo arrivati in uno dei cortili dove per cinque ore al giorno i detenuti della Casa circondariale di Monza possono passeggiare... all'aperto. Ci siamo arrivati per seguire l'appuntamento conclusivo di un lungo percorso che ha coinvolto BrianzaBiblioteche, in partenariato con l’associazione Il Razzismo è una brutta storia del Gruppo Feltrinelli, l’associazione Puppenfesten, la Cooperativa Sociale Diapason e — appunto — la Casa circondariale di Monza. Finanziato da Fondazione Cariplo con il bando “Favorire la coesione sociale attraverso le biblioteche di pubblica lettura”, venerdì 28 maggio 2015 ha visto 150 dei detenuti della Casa seguire l'esibizione di Manolo, Liro Baby, Mario M.O.F. e Terrytoria. Sono i loro “colleghi” che hanno partecipato al laboratorio tenuto da Mirko Kiave, il rapper che li ha guidati fino a realizzare una ventina di pezzi suddivisi in due album: Potere alle parole e Second round (li potete ascoltare più in basso in questa stessa pagina).
A loro si sono aggiunte le attrici Chiara Stoppa, Virginia Zini e la fisarmonicista Giulia Bertasi portando in scena La signora Teresa e la gallina; Ritorno; Che la sua vita; Nome; Un cuore nero; Il serpente, il nonno e il topo; Scarpe Speciali; Tradimento; Dal finestrino; Un nonno cattivo; Il puzzle; Io nell'aereo presidenziale; Lettera; Lettera dal carcere. Racconti scritti in prima persona dai detenuti oppure ricavati da essi (a breve saranno disponibili in un ebook scaricabile da bibliotecabellastoria.it e razzismobruttastoria.net).
Presentatore molto particolare il giornalista Massimo Cirri (Rai Radio2 e Radio Popolare) a cui è spettato chiamare sul palco un po' tutti i promotori della preziosa iniziativa. Infine — testimonial d'eccezione — Gad Lerner, salutato con grande calore dai detenuti.
Della mostra e di quelle ore sotto il sole abbiamo pensato di mantenere memoria attraverso il set fotografico qui di seguito. Al comunicato degli organizzatori lasciamo tutti i dettagli. Per conto nostro possiamo dire che La Biblioteca è una bella storia conferma una volta di più che la cultura rende le persone più consapevoli e libere e, in un luogo come il carcere, questa funzione ha un significato ancora più forte perché, come diceva la direttrice Maria Pitaniello, «La carcerazione deve essere un’opportunità di riabilitazione, queste attività vogliono essere occasioni per renderlo possibile». Vedremo se, come tutti auspicano, l'esperienza si ripeterà.
Il comunicato stampa
LA BIBLIOTECA È UNA BELLA STORIA
Un concerto rap, l’inaugurazione del primo murales, letture e dibattiti nella Casa Circondariale di Monza per la fine del progetto di coesione sociale
È finito ufficialmente il progetto di coesione sociale nelle biblioteche di pubblica lettura La Biblioteca è una bella storia. Dopo l’inaugurazione della mostra al Binario 7 di Monza che raccoglie tutte le storie del progetto, ieri nella Casa circondariale c’è stata una vera e propria festa aperta a ospiti esterni.
Massimo Cirri, giornalista e autore radiofonico, ha presentato un concerto rap e le letture antimate e tanti interventi davanti ai detenuti e molte persone esterne (bibliotecari, cittadini e giovani fan).
Hanno cantato i ragazzi detenuti: Manolo, Liro Baby, Mario M.O.F. e Terrytoria. che hanno partecipato al workshop Potere alle Parole Lab con il rapper Mirko Kiave, che li ha seguiti e portati a registrare ben due album all’interno della struttura (in free download qui bit.ly/AlbumPAPLab e bit.ly/SecondRoundPAP).
Le attrici Chiara Stoppa e Virginia Zini accompagnate dalla fisarmonicista Giulia Bertasi hanno poi recitato i testi: La signora Teresa e la gallina; Ritorno; Che la sua vita; Nome; Un cuore nero; Il serpente, il nonno e il topo; Scarpe Speciali; Tradimento; Dal finestrino; Un nonno cattivo; Il puzzle; Io nell'aereo presidenziale; Lettera; Lettera dal carcere, scritti dai detenuti o trascritti da loro racconti.
È stato anche inaugurato il primo murales della Casa circondariale realizzato dai detenuti con il writer Giacomo Silva.
Sono intervenuti: il direttore del carcere Maria Pitaniello, l’assessore alla cultura di Monza Francesca Dell’Aquila, Amelia Brambilla per BRIANZABIBLIOTECHE, il presidente dell’associazione Il Razzismo è una brutta storia Carlo Feltrinelli, Gad Lerner e alcuni detenuti.
Tutti gli ospiti hanno espresso il desiderio che il progetto continui con nuovi finanziamenti.
Nel pomeriggio in biblioteca: dialogo sulla scrittura creativa tra i partecipanti e docenti dei corsi Alessandro Mari, Miko Kiave (Monza Sanquirico) e Walter Pozzi (Monza San Gerardo) e il direttore letterario di Giangiacomo Feltrinelli Editore Alberto Rollo; lettura dei racconti e spiegazione del proprio libro artigianale esposto nella mostra allestita per l’occasione. A conclusione proiezione di parte del concerto e delle letture fatte la mattina per chi non c’era.
Tutte le storie del progetto sono raccolte in un ebook che sarà scaricabile tra pochi giorni da bibliotecabellastoria.it e razzismobruttastoria.net.
Il direttore del carcere Maria Pitaniello ha aperto la giornata spiegando il progetto La Biblioteca è una bella storia:
“Per due anni si è lavorato in sette biblioteche del circuito, tra cui, con l’associazione Il Razzismo è una brutta storia, quella della Casa circondariale (Monza Sanquirico). Si sono incontrate persone diverse perché la biblioteca dovrebbe essere, e in questo caso è stata, un luogo di socialità e crescita.
La Casa circondariale è stata parte attiva di questo progetto e sarebbe importante continuare.
Il progetto è nato con l’idea di integrare di più la biblioteca del carcere nel circuito BRIANZABIBLIOTECHE, si è fatto questo e tanto altro: si sono create occasioni d’incontro (corsi di scrittura e musica), dibattiti con scrittori e grandi giornalisti.
Sono stati coinvolti tutti i circuiti del carcere (dalle sezioni aperte ai protetti e al femminile) e per questo voglio ringraziare la polizia penitenziaria e gli educatori. Ci sono stati anche dei miglioramenti materiali: nuovi arredi e strumenti per la biblioteca centrale, una nuova biblioteca per la sezione C, tanti libri e questo murales.
La carcerazione deve essere un’opportunità di riabilitazione, queste attività vogliono essere occasioni per renderlo possibile”.
Gli altri interventi:
Massimo Cirri
“Questa giornata ci fa capire che possono succedere delle cose belle anche in carcere, ma per farlo c’è bisogno dell’intelligenza e dell’impegno di tante persone. C’è bisogno anche di risorse e per questo a nome di tutti ringrazio Fondazione Cariplo e CSV Monza e Brianza”.
Francesca Dell’Aquila
“È stato un lungo percorso che ha dimostrato l’importanza della coesione, del dato culturale e del dialogo. La biblioteca contiene libri ma, abbiamo dimostrato, contiene prima ancora le persone che le vivono come luoghi d’incontro”.
Mirko Kiave
“Per me è stata un’esperienza importantissima, ho visto una crescita enorme nei ragazzi che hanno partecipato, che ora posso definire al 100% miei colleghi. La cultura Hip Hop serve proprio a questo: dare voce a chi ha qualcosa da dire e focalizzare in positivo le negatività della vita”.
Per i detenuti:
Celso
“Fare questo murales è stato molto bello. Questo spazio, il passeggio, è dove trascorriamo cinque ore al giorno. Qui abbiamo scritto ‘Liberi dentro’ perché anche qui la nostra mente deve essere libera. Abbiamo scritto poi ‘no razzismo’, come simbolo di rispetto dei diritti (anche delle donne e contro l’omofobia) e ‘la speranza non deve finire mai’”.
Mario Mof
“In questo corso di rap siamo stati bene, ci siamo confrontati anche tra noi e vorrei tanto che andasse avanti”.
Amelia Brambilla
“Grazie all’associazione Il Razzismo è una brutta storia, agli agenti di polizia penitenziaria, agli educatori e ai detenuti che hanno lavorato tanto per il progetto e per questa giornata. È stato già detto, ma non posso che ribadire l’importanza che questo progetto non finisca qui”.
Carlo Feltrinelli
“Tante entità si sono fuse per dare vita a questo progetto, mi ha emozionato vedere oggi i risultati di due anni di lavoro che è stato anche difficile. Ho qui la conferma che la cultura è una vera fonte di emancipazione e riscatto in tutte le situazioni”.
Gad Lerner
“Questo è un posto maledetto, non possiamo negarlo, ma dobbiamo fare la nostra parte per cambiarlo. Le nostre storie devono uscire come abbiamo visto fare qui oggi. Nella biblioteca c’è vita, c’è la nostra anima per questo ci dobbiamo andare e non aver paura dei libri.
È stato fatto tanto da quando sono venuto per la prima volta due anni fa, mi piacerebbe tornare tra un po’ di tempo e vedere altrettanti nuovi cambiamenti.
Avete fatto questo bellissimo murales, ci sono ancora tanti muri da dipingere”.
Contatti
Per informazioni: bibliotecabellastoria.it e info@bibliotecabellastoria.it.
Stampa: Agnese Radaelli agnese.radaelli@razzismobruttastoria.net
IL PROGETTO
La Biblioteca è una bella storia è un progetto promosso dal Comune di Monza con il sistema bibliotecario BRIANZABIBLIOTECHE in partenariato con l’associazione Il Razzismo è una brutta storia del Gruppo Feltrinelli, l’associazione Puppenfesten, la Cooperativa Sociale Diapason e la Casa circondariale di Monza. È finanziato da Fondazione Cariplo con il bando “Favorire la coesione sociale attraverso le biblioteche di pubblica lettura”.
Per due anni, attraverso laboratori di scrittura, musica e web, incontri con autori, giochi e mostre, ha fatto incontrare in biblioteca anziani, bambini, persone detenute, studenti, persone senza fissa dimora e utenti abituali per conoscersi e mostrare che la biblioteca è anche un luogo di socialità, scambio, crescita e confronto e aumentare il coinvolgimento dei cittadini nell’ideazione e organizzazione dell’offerta.
LE AZIONI
1. La Città e la Memoria
Laboratori di scrittura creativa, con Claudio Vigoni, racconto orale, con la compagnia teatrale Biancofango, e produzione artistica, rivolti a over 60, per elaborare storie autobiografiche e installazioni sul tema della cittadinanza e regalarle ai bambini delle scuole primarie, che se ne appropriano e le reinventano producendo libri artigianali, e alla cittadinanza.
Le associazioni Puppenfesten e Il Razzismo è una brutta storia hanno lavorato nelle biblioteche di Monza San Rocco, Monza Triante, Villasanta e Lissone.
2. La città e l’inclusione
Gruppi eterogenei che coinvolgono l’utenza abituale delle biblioteche, gli abitanti dei quartieri e gruppi specifici di adulti in difficoltà per favorire la conoscenza reciproca e il confronto.
L’associazione Il Razzismo è una brutta storia ha avviato nella biblioteca della Casa Circondariale laboratori di lettura e scrittura creativa per diversi gruppi di persone detenute e cittadini esterni. Hanno partecipato come ospiti formatori: il fumettista Aldo Di Gennaro, il pubblicitario Giuseppe Mazza e il giornalista Gad Lerner, l’autore radiofonico Massimo Cirri, gli scrittori Giuseppe Catozzella e Alessandro Mari, l’editor letterario Alberto Rollo). Il corso di scrittura e composizione rap con il rapper Mirko Kiave ha prodotto un album e un primo concerto rap all’esterno. Nella biblioteca di San Gerardo l’associazione ha attivato il gruppo La Biblioteca sotto il mare con gli utenti, alcuni dei quali ospiti dell’adiacente Asilo notturno San Vincenzo. Dalla lettura de Il bar sotto il mare di Stefano Benni e dal corso scrittura Walter Pozzi sono nati i racconti autobiografici individuali e collettivi, la mostra sugli oggetti ritrovati nei libri Ripescati dal mare e un incontro con lo scrittore Paolo Nori.
3. La città 2.0
Gruppo di lavoro misto incentrato sulle nuove tecnologie e il web 2.0 e finalizzato allo scambio di competenze per sollecitare il confronto tra adulti e giovani in biblioteca. In parallelo gruppi di donne hanno lavorato alla progettazione e realizzazione di libri d’artista.
La Cooperativa Sociale Diapason ha lavorato nella biblioteca di Monza Cederna.
4 - La città e i volontari
Si pone l’obiettivo di accrescere, valorizzare, formare e organizzare la rete di volontari delle biblioteche. Il frutto di questo lavoro è la nascita dell’associazione di volontariato in biblioteca “La Biblioteca è una bella storia. Amici della lettura e delle biblioteche”.
5 La città e le biblioteche
Formazione learning by doing per volontari e operatori delle biblioteche e dedicata alla comunicazione del progetto in collaborazione con l’agenzia di comunicazione Tita. L’esito è una campagna di comunicazione per la promozione del volontariato in biblioteca.{