SESTOMARELLI possibilmente

Bandautori 4. Il folk dei Sestomarelli e l'indie rock/pop de I Traditori sono i protagonisti del nuovo appuntamento della rubrica. Spazio a ricordi radiofonici per i "Libri che suonano".

 

Sestomarelli - “Possibilmente” (A Buzz Supreme/Audioglobe)

Con una “ragione sociale” così non potevano che provenire da Sesto San Giovanni, quella che fu la Stalingrado d’Italia. Orgoglio di classe, verbo (r)esistente, tute blu, canti operai e popolari. Il loro primo album “Acciaierie e ferriere lombarde folk”, roba di due anni fa, era tutto accenti esistenzialisti e neo “neoralisti” e seppe porre solide basi alle loro artigianali sculture di suoni. Un combat-folk più vicino ai cantori armati di poesia (leggi Franco Fortini, l’Italo Calvino in combutta con il Cantacronache) che al battere il tacco sul palco dei primi The Gang. E se vogliamo, a tratti intimista ma non privo di sguardi sul mondo che gira intorno. La seconda prova vira rock, è in evoluzione e sa tanto di possibile manifesto programmatico. Assetati come sono di profonde ed immediate suggestioni. C’è pure un “espanso” di non poco conto. Si sa, spesso il punto debole di numerose band italiane, è il cantante. Che spesso sbiascica, stona, è sopra le righe, è fuori fase. Qui, invece, c’è chi ci sa fare: Roberto Carminati, timbro cristallino, rabbioso, sensoriale. E, l’intera formazione non stenta a convincere. Eccellente assemblaggio di suoni, del tutto naturale, viene fuori così… Tragitto contemplativo, con più stratificazioni, tutto inglobato in un casa degli intrecci con tanto di ampia balconata e posizionata in un immaginario selvatico-urbano. 9 canzoni, in cui spiccano la danzereccia “Io fumo”, cori beat, deriva chimica, reazione isterica, riff di chitarre, “A sberle in faccia”, ballata nella morbida decadenza dell’attualità (rischio e pericolo calcolati), “La dittatura degli inutili”, folky solubile e qualche aroma Afterhours, “Il direttore generale (e signora)”, un ovetto di cioccolato fondente e conseguente sorseggio  ska/ravan/petrol. Voto: 8 (Massimo Pirotta)

 

 

 

I Traditori – Novità (Autoprodotto)

Ci voleva un po’ di freschezza nell’asfittica scena indie italiana, ancor di più in questa caldissima estate. I Traditori la portano con il loro EP di esordio, sei brani per una lunghezza totale di ventitré minuti, intitolato con giovanile franchezza “Novità”. Da San Piero In Bagno, nel cuore della Romagna, i quattro ragazzi riescono a differenziarsi dai quasi conterranei e coetanei Lo Stato Sociale, pur ricorrendo a simili espedienti pop nell’uso di chitarre e tastiere, evitando qualunquismo e ironia di bassa lega e puntando su una descrizione più realista della vita e dei sentimenti dei ventenni e trentenni di oggi. Risaltano in particolare “Treno”, che parla di sogni infranti con la giusta dose di amarezza, cosa che ormai fanno in pochi in questi anni di ottimismo a buon mercato, e la conclusiva “Voltarsi in E45”, dove un bel lavoro di chitarra elettrica ci riporta agli anni Ottanta e Novanta americani di Dinosaur Jr e Built To Spill. “Novità” è quindi un esordio che fa ben sperare per il futuro, con un po’ di lavoro in più in particolare sugli arrangiamenti si potrà puntare in alto. Voto: 7+ (Fabio Pozzi)

 

 

 

Libri che “suonano” (un estratto)

“La voce metallica e un po’ impersonale svegliò di buon ora Renzo Arbore quel mercoledì di tanti anni fa. C’era da correre immediatamente alla Rai, in via Asiago, per registrare la puntata di “Hit Parade”, la più seguita trasmissione radiofonica del momento. E Lelio Luttazzi, l’ormai storico conduttore del programma? Era stato arrestato da qualche ora, accusato di detenzione e spaccio di droga. Un’accusa che ben presto si rivelò infondata oltre che un poco ridicola. Era il 1970. “Hit Parade” era già lanciatissima, andava in onda il venerdì sul Secondo Programma, dalle 13 alle 13.30. Luttazzi, buon jazzista, direttore d’orchestra, compositore ma ormai soprattutto conduttore televisivo, per 180mila lire a puntata, accettò di condurre anche quell’ “ordine d’arrivo” così importante per l’industria discografica. Ma era un po’ snob e lo faceva con un certo distacco. Anche se da ragazzo ascoltava la quasi omonima “USA Hit Parade”, un programma per le truppe americane per qualche tempo condotto da Frank Sinatra, quando andavano i dischi leggeva il giornale e quando sentiva gli applausi che partivano dalla regia alzava gli occhi e leggeva i testi di Sergio Valentini. Ma l’immedesimazione fu totale. Se ad Alberto Lupo-Dottor Manson nella “Cittadella” chiedevano rimedi per i bruciori di stomaco, a Lelio Luttazzi contestavano i dati della Doxa e se la prendevano con lui. Renzo Arbore, per puro spirito di servizio e di fedeltà alla Rai (già allora!) accettò e quelle due puntate di “Hit Parade” con la sua conduzione, sono da anni oggetto di culto da parte dei collezionisti, soprattutto in un momento in cui a tutti piace ravanare nell’archeologia Rai. A Foggia tutta la tradizionalissima famiglia Arbore si preoccupò molto in seguito a quell’episodio. Già il fatto di sostituire Luttazzi poteva lasciare supporre una certa “complicità” con i fatti di cronaca. (da “40 anni di Hit Parade in Italia” di Dario Salvatori, pagine 558, 36mila lire, Tarab Edizioni, 1999)

 

Altre novità discografiche:

Almafolk “Volamu li… vesti”, Avvoltoi (Gli) “Quando vuoi scappare 1991-1995”, Beands (The) “Spaghetti Americana”, Federico Bertelli Quartet “Living”, Bifolchi “Diario di un vecchio porco”, Bone Machine “Giù nel mio inferno”, Boom (Il) “Così come ci viene”, Bottega (La) “Live @ Campione d’Italia”, Danny Bronzini Trio “Waiting For Something Special”, Chiara Buratti “L’ultimo giorno di sole”, Armando Calabrese “Why Not?”, Pietro Cirillo “Officine Popolari Lucane”, Marco Detto “I sogni di Dick”, Diaframma “Altrove” (LP, ristampa), Ginevra Di Marco e L’Orchestra da Camera Stazioni Lunari “Canti, richiami d’amore” (ristampa), Massimo Donno “Partenze”, Equipe 84 “Equipe 84” (LP, ristampa), Maurizio Geri Swingtet “Swing a Sud”, Valentina Gramazio “Per inciso”, Leptons “Between Myth And Absence”, Giuseppe Moffa “Incredibilmente demodè”, Ennio Morricone “Queimada (LP, ristampa), No Strange “Universi e trasparenze”, Orme (Le) “Uomo di pezza” + “Collage” (LP, ristampe), Puntinespansione “L’essere perfetto”, Profeti (I) “Eri bella” (ristampa), Etta Scollo “Les Siciliens”, Tabacco Bruciato “Buena vida”, Trio Idea “Napoli Connection”, Piero Umiliani “Angeli bianchi… angeli neri” (ristampa), Violapolvere “Creta”, Attilio Zanchi “Ravel’s Waltz”, Autori vari “Walter… sogna ma non dorme” (m.p.)

Gli autori di Vorrei
Fabio Pozzi & Massimo Pirotta