PaoloBonfanti BackHomeAlive

Bandautori 5. In questo numero viaggio tra Italia e America grazie al blues di Paolo Bonfanti e al suono desertico degli Opez. Con "Libri che suonano" torniamo invece all'inizio degli anni '90 a Milano con i Ritmo Tribale.

Paolo Bonfanti “Back Home Alive” (Club De Musique Records/I.R.D.)

Blues In My Mind. E ti appare un universo attivo e percettivo come pochi. Nonostante la noncuranza dei più potenti mass-media cartacei, radiofonici, televisivi. A controbilanciare rassegne e festival (soprattutto estivi), un popolo che percorre chilometri per vedere i propri beniamini o che si dà un gran da fare sul web per tenere vivo il verbo. In Italia, tra gli esponenti più credibili e di spicco di queste note, che più che essere un genere musicale sono uno stato d’animo, c’è sicuramente Paolo Bonfanti. Autentico ambasciatore della musica del diavolo, sin dagli Anni 80 quando faceva parte dei Big Fat Mama. Band ligure con un’intensa attività concertistica, ad aprire per Stevie Ray Vaughan, Johnny Winter, Zora Young, Louisiana Red, una manciata di album di eccellente fattura e che vale la pena recuperare (“Good Men Feelin’ Bad”, “West Of Where”, i più appetibili). Band ligure “fuori moda” che seppe però ritagliarsi un buon seguito nel circuito indipendente di quegli anni che pullulava di post-punkers e new-wavers. Quindi, la carriera solista, ricca di soddisfazioni e di collaborazioni internazionali (ricordo il progetto Downtown, Anni 90 e rigorosamente live, e che vedeva tra i suoi componenti Dick Heckstall Smith, fantasioso sassofonista dei Colosseum). Il nuovo album registrato dal vivo il 28 febbraio 2015 presso il Teatro Municipale di Casale Monferrato, non fa che confermare il talento e le felici intuizioni del musicista genovese e della sua rodata band. Non solo le sfumature blues di cui sono capaci, ma più incursioni: roots rock, Americana, jazzy & folky, boggie’n’roll. Azzeccatissimo l’inserimento di Roberto Bongianino all’accordion, Fabio Treves fa capolino in un brano, la produzione è affidata a Steve Berlin dei Los Lobos, lo scatto di copertina è a cura di Guido Harari, uno dei più bravi fotografi rock italiani. 12 canzoni, di cui 4 cover, eseguite con passione e in stato di grazia. Si parte alla grande con “The Seeker” scritta da Pete Townshend, si rimane incantati all’ascolto di “Hands Of Gamblers”, ci si butta anima e cuore negli oltre sei minuti di “Route One”... e il viaggio continua ricco di sorprese. Voto: 9 (Massimo Pirotta)

 

 

Opez – “Dead Dance” (Agogo Records)

Recuperiamo per il numero di fine agosto un disco uscito pochi mesi fa, a giugno, e che potrebbe essere la descrizione della caldissima estate italiana 2015. Gli Opez sono Massi Amadori e Francesco Tappi, vengono dalle lande del Centro-Nord Italia e sono protagonisti di un suono desertico, assetato e foriero di Fate Morgane e visioni varie, come un viaggio attraverso le roventi grandi pianure americane o la quest’anno roventissima pianura padana. Sono brani perlopiù strumentali quelli contenuti in Dead Dance, basati sull’interazione di pochi elementi, solitamente una chitarra e un accompagnamento ritmico minimale, ma capaci di descrivere mondi e sensazioni, riecheggiando ora il blues del Mississippi, ora le colonne sonore di un Badalamenti (vedi alla voce “Sangoda”), ora il sound di frontiera dei quasi conterranei Sacri Cuori (ad esempio in “Adriatica” o in “Balera do mar”), il tutto ridotto ai minimi termini. Ascoltando gli Opez ci si trova dunque, come diceva Guccini, tra la via Emilia e il West, ad apprezzare la forza evocativa che pochi tocchi di chitarra possono avere, nella speranza che arrivi qualche goccia di pioggia a placare arsura e visioni. Voto: 8.5 (Fabio Pozzi)

 

 

 

Libri che “suonano” (un estratto)

“Ci fu un momento in cui i discografici avrebbero scommesso molto di più sui Ritmo Tribale che sugli Afterhours, come racconta Andrea Pomini nel suo libro “Massimo Volume – Tutto qui” (Arcana, 2010), la Polygram proclamò (con poca lungimiranza, a dire il vero): “Gli Afterhours sono già finiti in partenza: qui a Milano ci sono i Ritmo Tribale, e li abbiamo noi”. I Ritmo avevano la potenzialità per sfondare davvero, lo si sottolinea non per fomentare rimpianti o recriminazioni, ma per restituire visibilità ai Tribali, che finora hanno lasciato poche testimonianze: fino a pochi anni fa era difficile anche trovare notizie su di loro in rete, o i videoclip su YouTube. Ciò che è rimasto sempre, però, è lo zoccolo duro dei fans, una vera e propria tribù, fedele, non rumorosa ma attenta, sempre presente e pronta a sobbarcarsi chilometri per vedere dal vivo i propri beniamini, sia come Ritmo Tribale che nelle nuove incarnazioni di NoGuru e Edda solista. La fine dei Ritmo Tribale, proprio nel momento in cui avrebbero potuto e dovuto fare un salto di qualità (o meglio, di popolarità), lasciò molta amarezza nel cuore di questa tribù. Per tanti anni parlarne sarebbe stato semplicemente doloroso” (da “Uomini. I Ritmo Tribale, Edda e la scena musicale milanese” di Elisa Russo, pagine 460, euro 22, Odoya 2014)

 

Altre novità discografiche:

Acqua Fragile “Mass Media Star” (LP, ristampa), Antonio Faraò “Boundaries”, Area “Gioia e rivoluzione” (LP, ristampa), Arti + Mestieri “Universi paralleli”, Baby K “Kiss Kiss Bang Bang”, Banco del Mutuo Soccorso “Darwin” (LP, ristampa), Beppe Crovella “Al mio paese”, Bonaparte “Becks Lezter Sommer”, Cinzia Bavelloni “Change Of Changes”, Claudia Pastorino “Claudia”, Coez “Niente che non va”, Demetrio Stratos “Cantare la voce” (LP, ristampa), Demetrio Stratos “Metrodora” (LP, ristampa), Demetrio Stratos, Mauro Pagani, Paolo Tofani “Rock And Roll Exibition” (LP, ristampa), Distruzione “Distruzione”, Dolcenera “Le stelle non tremano”, Erica Mou “Tienimi il posto”, Fabio Curto “Fabio Curto”, Francesca Michielin “Riflessi di me”, Francesco De Gregori “Alice non lo sa” (LP, ristampa), Francesco De Gregori “Rimmel” (LP, ristampa), Francesco Vannini “Tornando a noi”, Goblin Rebirth “Goblin Rebirth”,Graziano Romani “Vivo/Live”, Il Corso delle Cose “Come stai”, La Crisi di Luglio “La Crisi di Luglio”, La Frontera “Mistral”, Milagro Acustico “Rosa del Sud”, Mirko Guerrini “Italian Lesson”, Neffa “Resistenza”, Nuova Idea “In The Beginning” (LP, ristampa), Paolo Di Sabatino Trio “Trace Elements Electric Job. Live In Teramo”, Patrizia Lieti “Sonhando o sol”, Peo Alfonsi “Change Of Heart”, Pivio & Aldo De Scalzi “L’ispettore Coliandro vol.1”, Quella Vecchia Locanda “Il tempo della gioia” (LP, ristampa), Rataplam “Sonate e ballate”, Riccardo Del Fra “My Chet My Song”, Roberta Di Lorenzo “Adesso guardami”, Rovescio della Medaglia “Contamination” (LP, ristampa), Sacri Monti “Sacri Monti”, Sick Luke & Canesecco “Cambia tutto”, Simone Avincola “Km. 28”, Stefano Bollani “Arrivano gli alieni”, Teho Teardo “Le retour a la raison”, Tullio De Piscopo “So! Trilogy”, Vacca “L’ultimo tango”, Valerio Corzani e Stefano Saletti “Caracas”, Verdena “Endkadenz vol. 2” (m.p.)

Gli autori di Vorrei
Fabio Pozzi & Massimo Pirotta