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Tra i numerosi eventi in occasione della Festa del Legno di Cantù, si è svolta fino al 4 ottobre la mostra dedicata agli scultori Carlo e Luigi Rigola, presso lo spazio Museo del Legno Riva 1920

 

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Allestimento mostra presso Riva 1920

 

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ono esposti bronzi realizzati dalla loro fonderia per i mobili canturini conservati da privati a Milano, Brescia ed in Olanda. Accanto ai bronzi che raffigurano angioletti o le quattro stagioni si alternano i gessi che sono il modello originale creato dagli scultori. Ricco di particolari è l’ovale bronzeo che decorava il bancone del negozio Alemagna di Milano negli anni trenta, mentre formalmente più classico il medaglione con Alessandro Volta per il bar Volta di Como realizzato negli anni Venti. Originali i gessi raffiguranti due cani levrieri a grandezza naturale che, una volta fusi in bronzo, avrebbero costituito la base per un tavolo da studio. In questa occasione viene esposto per la prima volta un mobile, un pezzo unico, realizzato a Cantù negli anni trenta dipinto con una scena di paesaggio cinese e con una ricca decorazione bronzea di volute, cesti di frutti e visi femminili, naturalmente a firma Rigola. Sono una piccola parte della numerosa produzione degli scultori che per oltre 20 anni è stata utilizzata per arricchire i mobili realizzati dagli abili artigiani canturini.

 

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Gemelli Rigola

 

Nati a Milano il 27 luglio 1883 i gemelli Rigola condivisero per tutta la vita scelte, esperienze e riconoscimenti. Insieme si iscrissero e frequentarono l’Accademia di Brera, ove si diplomarono nel 1904. Mèntore indiscusso dei due scultori fu Lodovico Pogliaghi, che seppe riconoscere e apprezzare la loro sorprendente abilità tecnica, tanto da sceglierli come collaboratori, ancora giovani allievi di Brera, nella modellazione della porta centrale del Duomo di Milano. In seguito plasmarono gli Angeli ed i putti per la Cappella Cybo nel Duomo di Genova, le lesene nel Duomo di Chiavari gli Angeli del Duomo di Pisa e di Bussana. Nel decennio che seguì l’inaugurazione della porta bronzea del Duomo ambrosiano, il sodalizio fra i giovani allievi e l’artista affermato fu ininterrotto. Nel 1905 inizia la loro collaborazione con il Duomo di Milano che si protrarrà per ben 40 anni durante i quali produrranno bronzi, impianti decorativi, complessi statuari unici del genere nelle cattedrali italiane. L’apprezzamento del mondo artistico milanese trova riscontro nell’incarico conferito loro, nel 1912, dalla Fabbrica del Duomo per la realizzazione delle due nuove testate in bronzo.

 

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Stucchi chiesa San Marco in Milano

 

Nel 1905 realizzano i bronzi per l’edicola Giudici al Cimitero Monumentale di Milano, architettura di Paolo Mezzanotte, e modellano un gruppo statuario per “ un rampante di uno scalone principesco” che verrà realizzato dalle Ceramiche Faentine per l’Esposizione Internazionale di Milano del 1906. Il gruppo incontrò notevole successo di critica per la modellazione eseguita degli scultori Rigola e per l’ardita esecuzione da parte delle Ceramiche Faentine, considerata l’altezza di 3,5 metri della scultura. I primi due decenni del ‘900 sono artisticamente molto intensi per gli scultori Rigola impegnati con le modellazioni delle loro opere: tra queste gli Evangelisti per la cupola e le decorazioni del sottarco del transetto nella chiesa di San Marco in Milano, e la statua dell’evangelista Giovanni nel Duomo di Savona .

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 Base altare maggiore Duomo Milano 1912

 

Poi lo scoppio della Grande Guerra che li vede nelle trincee del Carso. All’inizio del 1919, a pochi mesi dalla fine della guerra, venne loro commissionata la realizzazione del monumento ai caduti di Rovellasca, composizione tra le più dinamiche della produzione dei due scultori; l’opera alta quattro metri rappresentava un fante nell’atto di contrapporsi al nemico. Di questa grandiosa scultura ci restano soltanto alcune fotografie, in quanto all’inizio del secondo conflitto mondiale venne sacrificata per ricavarne bronzo necessario alla costruzione di cannoni. In seguito i due fratelli ricevettero l’incarico della realizzazione di un monumento a Zogno, nel Bergamasco. L’opera venne inaugurata l’8 maggio 1921 alla presenza dell’onorevole Bortolo Belotti.

 

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 Satiro

 

Del parlamentare, storico e giurista bergamasco, i gemelli Rigola realizzarono nel 1921 un busto commemorativo, il cui volto, assorto e severo, è forse la più acuta rappresentazione psicologica realizzata dagli scultori canturini. Il trasferimento a Cantù nel 1921 diede un nuovo impulso alla loro arte pur continuando la frequentazione artistica milanese con i numerosi lavori per la Veneranda Fabbrica del Duomo. Nel corso degli anni Venti alle commesse a sfondo religioso e funerario si alternarono incarichi di ordine profano, dalle forti componenti simboliche e mitologiche come la scena d’amore fra il satiro e la fanciulla. Realizzarono monumenti funebri a Meda, Appiano Gentile, Lissone, Cantù, Albiolo e Busto Arsizio, Vigevano.

 

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Como tempio Voltiano 1927

 

Un discorso a parte merita invece la tomba Marenghi nel cimitero di Menaggio per la quale idearono un grande Cristo bronzeo coronato di spine, mestamente adagiato nell’attesa del supplizio. La stagione comasca vide la loro vittoria al concorso per la realizzazione del monumento ai Caduti di Como, con gli architetti Asnago e Vender. Per l’edificazione del Tempio Voltiano l’architetto Frigerio volle statue “ senza tempo” e chiese ai Rigola di scolpire le statue della Scienza e della Fede, il bassorilievo del frontone ed i grifoni. Nell’ambito canturino rilevante è il ruolo della fonderia artistica Fratelli Rigola & C aperta nel 1921. Nella fonderia canturina il loro ruolo era la disegnatura e realizzazione dei nuovi modelli. Gli impegni in ambito milanese erano intensi e questo portò alla chiusura della fonderia nel 1927. Sul territorio canturino l’opera più rilevante è l’altare per la chiesa del Collegio De Amicis che vede il loro intervento legato all’ideazione e modellazione dei gessi, mentre la trasposizione in legno è affidata agli allievi ormai abili artigiani. Da ricordare gli Angeli portacandelabro per la Prepositurale di Lissone.

 

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 Angeli portacero Prepositurale di Lissone 1949

 

Arch. Carlo Marelli

Curatore figura scultori Rigola

 

Carlo e Luigi Rigola

Museo del Legno Riva 1920

Festa del Legno

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 Mobile con bronzi Rigola 1930

Gli autori di Vorrei
Pino Timpani

"Scrivere non ha niente a che vedere con significare, ma con misurare territori, cartografare contrade a venire." (Gilles Deleuze & Felix Guattari: Rizoma, Mille piani - 1980)
Pur essendo nato in Calabria, fui trapiantato a Monza nel 1968 e qui brianzolato nel corso di molti anni. Sono impegnato in politica e nell'associazionismo ambientalista brianzolo, presidente dell'Associazione per i Parchi del Vimercatese e dell' Associazione Culturale Vorrei. Ho lavorato dal 1979 fino al 2014 alla Delchi di Villasanta, industria manifatturiera fondata nel 1908 e acquistata dalla multinazionale Carrier nel 1984 (Orwell qui non c'entra nulla). Nell'adolescenza, in gioventù e poi nell'età adulta, sono stato appassionato cultore della letteratura di Italo Calvino e di James Ballard.

Qui la scheda personale e l'elenco di tutti gli articoli.