Un romanzo gustoso e dolcissimo e insieme profondo e meravigliosamente inquietante da cui è stato tratto anche l'omonimo film di Bill Condon
Nell'immaginario collettivo, di cui come poche altre figure è stato dominatore, Sherlock Holmes rappresenta la logica, la razionalità.
È fulgido esempio della bellezza del romanzo giallo che veicola un'idea di mondo: la fiducia che per quanto male, orrore, cattiveria e crudeltà ci possano essere la luce della ragione riuscirà ad illuminare le zone oscure e a riportare ordine dove è stato seminato il caos. Sono convinto che questo sia il tratto saliente e attraente di questo genere letterario.
Proprio per questo, a mio parere, il bel romanzo di Mitch Cullin sceglie proprio Mr Holmes per accompagnarci per mano, con una narrazione piacevolissima e diverse linee temporali che si intrecciano, di fronte ai grandi interrogativi dell'umanità, al significato ultimo della vita (e quindi della morte).
Di fronte alla domanda "perché questo uomo è morto?" Holmes saprebbe di certo dare risposte solide e illuminanti: l'arma del delitto, il movente, il colpevole, i classici chi, cosa, dove come è perché.
Ma di fronte alla domanda "Perché questo uomo è morto?", qual'è il senso, la ragione, il motivo per cui si muore, quale spiegazione potrà mai dare il celebre detective?
È questo è tanto più vero di fronte ad una morte inattesa, ingiusta e figlia non di perfidi calcoli di una mente maligna ma del semplice e quotidiano lavorio del Caso.
Un Holmes anziano si pone forse per la prima volta domande sul Senso, e le mette in relazione con un rapporto non nuovo ma non più asetticamente scientifico con la Natura, l'oceano, la campagna del Sussex, le proprietà naturali delle piante, l'ordinato lavoro delle api operaie ....
Un romanzo gustoso e dolcissimo e insieme profondo e meravigliosamente inquietante da cui è stato tratto anche l'omonimo film di Bill Condon con Ian McKellen e Laura Linney.
Mitch Cullin, Mr Holmes, I neri di neri pozza, pagine 256, euro 16,50