Nelle serate di mercoledì e giovedì, la Villa Reale ospiterà scrittori di pregio come Elisabetta Bucciarelli e Andrea Vitali, oltre al cantante dei Bluvertigo, anche lui autore di un libro. Ce lo racconta Dario Lessa, autore, libraio e ideatore della manifestazione
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alla musica alla letteratura il passo è breve. Deve essere stato questo il pensiero degli organizzatori del Brianza Rock Festival quando, insieme allo scrittore e libraio monzese Dario Lessa, hanno concepito l'idea di un Brianza Book Festival: una rassegna "gemella" che al posto dei concerti presentasse libri e scrittori. L'idea si era concretizzata già a giugno di quest'anno, con una prima edizione organizzata in tempi record, ma dai risultati talmente incoraggianti, a detta dello stesso Lessa, da doverla ripetere a distanza di soli sei mesi.Mercoledì 16 e giovedì 17 dicembre sarà la volta della seconda edizione: al Belvedere Triennale Milano della Villa reale di Monza saranno presenti ospiti di prestigio della narrativa italiana attuale.
Mercoledì 16 ci saranno Marco Balzano (premio Campiello 2015), Sara Rattaro (premio Bancarella 2015), Fabio Genovesi (premio Strega Giovani 2015 e finalista premio Strega 2015), Elisabetta Bucciarelli (di cui noi abbiamo parlato in questo articolo - autrice de La resistenza del maschio e di Corpi di scarto), Alberto Milazzo, Marco D'Aleo e Valentina Rigano.
Giovedì 17 sarà invece la volta di Andrea Vitali, Carlo Martigli, Guido Mattioni, Francesco Vecchi e Flavia Todisco, con la partecipazione speciale di Morgan, voce storica dei Bluvertigo e affermato cantante in proprio (peraltro prestato alla letteratura con un volume edito da Einaudi).
In entrambe le serate, a presentare sarà Dario Lessa, la cui conversazione con gli autori coinvolti sarà accompagnata dalla musica del duo monzese Waddafolk.
Particolarità di questo festival: i brani degli scrittori invitati saranno letti a a voce alta da giovani autori del territorio. Faranno eccezione i testi di Morgan, che il cantante leggerà di persona.
All'interno della manifestazione ci sarà anche un momento dedicato al Centro Aiuto Donne Maltrattate, con un intervento di un'esponente dell'associazione: uno spazio dedicato alla riflessione su temi extraletterari, ma senz'altro di enorme importanza.
Autore di due romanzi già editi (Confessioni, Leucotea 2012; 17 attimi di eterno, Leucotea 2014) e di un terzo in uscita a marzo 2016 (Oltre, Ink Edizioni), Dario Lessa ha aperto poco meno di un anno fa insieme alla moglie Valentina Casati la libreria Hemingway in via Bergamo, a Monza. Insieme a lui, abbiamo parlato della manifestazione.
Come nasce l'idea di un Brianza Book Festival?
Dal basso, come tutte le cose belle. La collaborazione con Roberto Masi, del Brianza Rock Festival, è stata determinante. Io avevo presentato libri in quella sede, e Masi aveva manifestato l'intenzione di aprire il festival a tutte le arti oltre alla musica. Alla fine, invece, abbiamo preferito creare un evento apposito, che avrà ufficialmente una doppia edizione ogni anno: una d'estate, una d'inverno.
Il BBF nasce con l'intento di dare a Monza un festival letterario di alto livello, ma che al tempo stesso possa offrire una vetrina ad autori esordienti e case editrici indipendenti. Siamo un po' il "fratellino colto" del Brianza Rock Festival.
C'è stato un criterio nella suddivisione degli autori fra le due serate? Non sembra casuale...
In effetti sì, abbiamo pensato a un primo incontro che affrontasse argomenti più seri, delicati, e a un secondo che fosse un po' più di evasione, ma non per forza più "facile". Del resto, l'obiettivo del festival è portare il libro a tutti, attraverso un formato diverso dalle solite presentazioni letterarie con il critico che attacca con i paroloni e fa scappare tutti.
Qual è questo formato?
Innanzitutto, gli ospiti saranno tutti insieme, seduti, come il vecchio Maurizio Costanzo Show, per intenderci. A me il compito di porre loro le domande, che verteranno senz'altro sulla letteratura e sui loro libri, ma soprattutto su di loro come persone, prima ancora che come autori: vorrei che il pubblico scoprisse chi sono questi scrittori, non solo tramite i loro libri, ma anche tramite il loro vissuto.
Per l'ideazione di questo formato, ma soprattutto del festival in generale, avete "spiato" le altre manifestazioni letterarie del territorio? Penso soprattutto a Bruma, in cui "non si presentano libri, si presentano scrittori", a PoesiaPresente, a Libritudine...
A dire il vero no. L'idea di una presentazione diversa da quelle canoniche viene dalla mia esperienza personale, sia come autore sia come libraio. Dalla necessità di scardinare la noia della tipica presentazione è nata una prima idea di collaborare per gli eventi con i locali di via Bergamo, in primis il Turné, poi è arrivato il festival.
State già lavorando per le prossime edizioni? Prevedete di avere prima o poi come ospiti anche poeti, o continuerete a privilegiare la narrativa?
Sì, siamo già al lavoro per l'edizione estiva 2016. Il nostro obiettivo non è semplicemente mantenere lo standard, ma se possibile di migliorarlo ancora. Abbiamo già avuto manifestazioni di interesse da parte di alcuni autori, mentre speriamo di riuscire ad averne altri che all'ultimo non hanno potuto partecipare a queste serate di dicembre.
Sulla partecipazione prossima di poeti: è una bella suggestione, a cui speriamo di poter dare seguito.
Brianza Book Festival è un evento organizzato dalla Libreria Hemingway in collaborazione con Brianza Eventi e con il Brianza Rock Festival.