BandAutori 13. Il soul-funk dei Jane J's Clan e il folk-blues degli Oh Lazarus portano freschezza a generi storici e codificati. Per "Libri che suonano" Renzo Arbore ci parla di Spadolini e Craxi.
Jane J’s Clan “Step Into The Groove” (Ammonia Records)
Quel passato in black che viene, va, ritorna ed è sempre proverbiale ed allettante. Dischi e marchi di fabbrica (Motown, Stax, Chess, Atlantic) di cui il pianeta musica, nella sua evoluzione, non ha potuto farne meno. I Jane J’s Clan sono una band nata nel 2013 da un’idea di Gino De Angelis (già con i Tiratura Limitata, The Investigators, B.E.S.T.). Dalla loro: intrattenimento di qualità, voglia di condividere, attitudine spavalda, un cuore e un’anima, invito alla danza collettiva. E se ne accorse pure la BBC inglese che mandò in onda alcuni loro brani contenuti in “Enough Is Enough”, il loro precedente album. Rinverdire i fasti, spesso è difficoltoso, per niente facile, ma qui ci si riesce. Il quartetto, supportato qui e là dalla sezione fiati dei SoulRockets dell’ex-Shandon Olly Riva, pubblica un lavoro che è rito di (ri)iniziazione. E così, se ci sono di mezzo rhythm’n’blues, soul infuocato e pure dionisiaco, funky. Come si dice? Il disco “non fa una piega”. Sei brani originali più cinque cover. Queste ultime, gemme preziose, da evocare in quanto atti d’amore eterni. Disco-party perché in bianco e nero e con tutti i fuochi d’artificio necessari. Impossibile non ballare, duale bellezza, passione, destrezza e l’appropriata dimensione. Si inizia con lo strumentale “La Banda Paradiso”, Hammond-mania e blaxpolitation, tra il James Taylor Quartet e i Calibro 35, si prosegue con suoni vintage e soggettivi giochi d’anticipo. Grazie anche alla splendida voce di Jane Jeresa. Impeto sinuoso e più agganci stilistici. Altri momenti clou: “Thinkin’ Of You” che è tutta limpidezza sonora e canora e la cover di “Let’s Wade In The Water” che è lavoro di cesello, padronanza ed eleganza in “Via dei Linguaggi”. Tutto il resto è sempre qualità, perlustrazione, istanza ritmico-notturna. E spingendoci poco più in là, c’è pure il sostanzioso sapore della musica cinematica. Voto: 8 (Massimo Pirotta)
Oh Lazarus “Good Times” (Off Label Records)
Le pianure pavesi sono da sempre collegate a livello ideale e sonoro a quelle dell’America, un po’ come se il Ticino fosse un piccolo Mississippi italico. Gli Oh Lazarus rinverdiscono questa tradizione musicale con il loro disco di esordio “Good Times”, nel quale i tre musicisti (Cecilia Merli a voce e clarinetto, Simone Merli a chitarre, organo e piano elettrico, Daniele La Barbera alle percussioni) giocano con blues e folk americano con maestria e freschezza, regalandoci un misto di cover più o meno rispettose degli originali e pezzi autografi di ottimo livello. I tre si definiscono “Gothic Americana” anche se in realtà le loro ambientazioni sembrano più solari e meno dark, con una punta di ottimismo che li avvicina più a un Lansdale che a un Faulkner, per fare paragoni letterari. Provate infatti ad ascoltare pezzi come “Darlin Corey”, “Single Girl Again” o “Good Times” senza provare allegria o quantomeno serenità pensando di essere su una veranda della Georgia o del Texas con un banjo e/o una birra in mano. Certo, poi un paio di passaggi più dark ci sono, ad esempio “St. James Infirmary Blues”, che non può che essere funerea, ma il mood generale del disco rimane positivo e soprattutto propositivo, cosa che oggi fanno in pochi in ambito Americana, vengono in mente i The Devil Makes Three ad esempio. Bravi davvero. Voto: 7.5 (Fabio Pozzi)
Libri che “suonano” (un estratto)
Io sono partito dalla musica, in particolare da quella non sofisticata. Non mi affascina affatto la musica “pensata”, costruita a tavolino. Ho amato Louis Armstrong con la sua tromba, il fazzoletto con cui si asciugava il sudore, gesto a cui faceva seguire una battuta umoristica: la dimostrazione che si può essere un grande artista anche sorridendo con la musica. Naturalmente ammiravo anche tutti gli altri grandi, da Charlie Parker a John Coltrane a Miles Davis. Tutti serissimi. Il mio modello di partenza, però, era quello di Armstrong: elevare il gusto del pubblico, sì, ma mai annoiarlo (…) Sono stato sempre afflitto da “rotocalchia”, un’autentica passione dipendenza per giornali, riviste e rotocalchi (…) Fu leggendo queste riviste, soprattutto quelle più politiche, che mi venne lo spunto per scrivere una canzone che s’intitolava “Spadolini nella giungla”. Avevo letto che Bettino Craxi, polemicamente, aveva consigliato al medico curante di Spadolini di prescrivere all’allora Presidente del Consiglio un periodo di riposo. Nacque così il mio brano, che faceva: “Il dottore l’ha ordinato/lei in vacanza deve andar/Spadolini è affaticato/lascia tutto e se ne va”. Il testo raccontava le avventure alla maniera del “Corriere dei Piccoli”, per cui Spadolini era il protagonista di mille peripezie, dalla noce di cocco che gli cadeva sulla testa a un leone feroce che lo spaventava moltissimo, fino a quando arrivava Bettino che lo salvava, ma in cambio riusciva finalmente ad accaparrarsi la poltrona di Presidente del Consiglio. Craxi, mi telefonò: “Ho incontrato Spadolini, ha sentito la tua canzone”. “Bè, che è successo, si è offeso?” “Lui non capisce bene tante cose, però gli ho detto: “Guarda che quando i cantastorie cominciano a raccontare, dicono sempre la verità…”. E in effetti il mio testo si rivelò profetico: Craxi prese il posto di Spadolini alla guida del governo! (da “E se la vita fosse una jam session?” di Renzo Arbore, Rizzoli, 2015)
Novità, ristampe, prossime pubblicazioni
Alex Barattini “Fall Again”, Bunuel “A Resting Place For Strangers”, Claudio Simonetti “The New Barbarians” (LP), Don Diegoh & Ice One “Latte & sangue”, Elisa Montaldo “Fistful Of Planets Pt.1”, Folco Orselli “Outside Is My Side”, Giosada “Giosada”, Graziano Romani “Storie della Via Emilia” (LP), “Soul Crusaders. The Songs Of Bruce Springsteen” (LP), “Lost And Found Songs For The Rocking Chairs” (LP), “Up In Dreamland” (LP), “Painting Over Rust (LP), “Confessions Boulevard” (LP), Mario Castelnuovo “Buongiorno”, Mosè Santamaria “Risorse umane”, My Cat Is An Alien “Dance Of Oneirism” (cd+book), Paolo Pieretto e Gli Ammutinati “Ancora desiderio”, Pilar “L’amore è dove vivo”, Roberta Giallo “Yellow Power”, Roberto De Simone e Raffaello Converso “L’armonia sperduta”, Secondo Appartamento “La minore resistenza”, Stefano Cantini, Romano Zuffi, Ares Tavolazzi, Alfredo Golino “Attuttogasss”, Urban Strangers “Runaway”, Wows “Aion”, Zu “Igneo” (LP) (m.p.)
TOP 5 i dischi (di ieri e di oggi) più ascoltati negli ultimi giorni
Bernardo Lanzetti e Cristiano Roversi “Quasi English”, Marcella Puppini “Eveything Is Beautiful”, Offlaga Disco Pax “Socialismo tascabile”, London Underground “London Underground”, Enzo Jannacci “Ci vuole orecchio” (Massimo Pirotta)
Todo Modo “Todo Modo”, Lebowski “Disadottati”, Mezzala “Irrequieto”, Vinicio Capossela “Ovunque Proteggi”, La Maison “Vaine House” (Fabio Pozzi)