CHIEDONO DI LAVORARE MEGLIO E DI MIGLIORARE LA QUALITA’ DEL SERVIZIO: LICENZIATO IN TRONCO L’UNICO DIPENDENTE DELLA ASSOCIAZIONE ROSA VERDE E MINACCE DI ALLONTANAMENTO DELL’UNICA EDUCATRICE DELLA COOPERATIVA ROSA DEI VENTI, DELEGATA RSA

Gravi intimidazioni contro il personale della comunità-alloggio Rosa Verde, gestita dalla Cooperativa Rosa dei Venti, a Ronco Briantino. Nelle scorse settimane, il Presidente dell’Associazione, titolare della Comunità che ospita 10 persone con disabilità psichiche e fisiche, ha licenziato l’unico dipendente, in servizio dal 2001 con mansioni di assistente socioassistenziale, manutentore e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Anche la neo delegata sindacale, eletta dai lavoratori della Cooperativa Rosa Dei Venti, che gestisce in affidamento il servizio di assistenza e che occupa 10 lavoratori, rischia il trasferimento nel bergamasco, dopo 16 anni di lavoro. La “colpa” dei lavoratori è solo aver cercato di migliorare il servizio offerto, avanzando proposte certamente ragionevoli, derivate dalla propria esperienza e dalle difficoltà riscontrate quotidianamente. Quadri clinici diversi dal passato e più complessi dovrebbero portare ad un confronto degli operatori con figure specialistiche per aggiornare le competenze, al potenziamento del personale con professionalità specifiche e al confronto strutturato tra gli stessi operatori. Richieste respinte da parte della Associazione e della Cooperativa. Una ulteriore “colpa” sarebbe quella di essersi rivolti al sindacato per poter aprire un confronto con una Presidenza distintasi per una gestione particolarmente arrogante e assai poco “solidale”, oltreché con i lavoratori, anche negli stessi rapporti associativi, nel corso degli ultimi anni. Il lavoratore licenziato, nel frattempo, è stato sostituito con due liberi professionisti. Una reazione, quella della Presidenza della Rosa Verde – Rosa dei Venti decisamente sproporzionata, fuori luogo e che apre importanti interrogativi sugli interessi che la stessa Presidenza intenda tutelare: certamente non quella degli utenti, delle loro famiglie e dei lavoratori che da anni lavorano con grande serietà professionale. La Funzione Pubblica CGIL Monza e Brianza chiede il ritiro del licenziamento, l’immediata cessazione delle minacce di trasferimento, l’apertura di un serio confronto sulla qualità del servizio e sul rispetto del Contratto Nazionale di Lavoro.

Ufficio Segreteria e Comunicazione

CGIL Monza e Brianza

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