Cinema. Nella Russia imperiale di Tolstoj, il regista Joe Wright mette in scena una favola magica che ricorda gli scenari fantasmagorici di “Fanny och Alexander” di Bergman
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a scena si apre su un palco teatrale, è l’inizio di un sogno che durerà due ore e dieci minuti.
Nella Russia imperiale di Tolstoj, il regista Joe Wright mette in scena una favola magica che ricorda gli scenari fantasmagorici di “Fanny och Alexander” di Bergman, nel gelo di un paese nordico dove i bambini giocano con cavalli di legno, dove lo sguardo raccoglie paesaggi infiniti, dove sotto la coltre di neve e fra silenzi carichi di significato sembra celarsi la magia.
Geniale la scelta di far giocare gli attori sulla scena teatrale, scelta che proviene dal cinema popolare caro a Lars Von Trier di “Dogville” ma che soddisfa in realtà una necessità profonda, cioè quella di rappresentare allo stesso tempo la vastità di un impero e il limite di una società che non può accettare lo scandalo, l’occlusione mentale e la finitezza dei movimenti imposti dalle mura di legno che limitano scena: l’idea che i personaggi si sentano sempre osservati, in una società che non lascia scampo alla decisione di uscire dagli schemi. Dietro questa facciata immensa ci sono i veri lavoratori, il terzo stato che rappresenta il novantanove per cento del grande impero russo e che lavora per far funzionare questa macchina scenograficamente perfetta, ma quanto corrotta al suo interno. Il regista mostra il dietro le quinte, la gente che tira le funi e che muove la scenografia del teatro che è la vita. Anna stessa, nel momento di prendere la sua decisione fatale, si troverà nascosta dietro le quinte, fra la gente reale, sola e fuori di scena.
Joe Wright non ha la pretesa di rappresentare tutto quello che è il capolavoro di Tolstoj, perché sarebbe un’arroganza senza senso: si accontenta invece di mettere in scena la storia d’amore più straziante che mai scrittore sia stato capace di raccontare grazie due attori, Keira Knightley e Aaron Johnson che riescono talmente bene nelle loro parti che alla fine del film non si può fare altro che portarsi nel cuore il peso infinito della loro tragedia.
A passo con la loro storia, si sviluppa la storia d’amore di Kitty e Levin di una purezza semplice e delicata, bianca come la veste di Kitty, in contrapposizione cromatica con le vesti nere che preludono al destino di Anna Karenina. Il loro matrimonio si consuma lontano dai meccanismi corrotti della società, la loro scelta di vivere in campagna viene però utilizzata da Wright in un modo troppo semplicistico che non rende giustizia al romanzo, proprio per contrapporre in maniera evidente la differenza fra le due coppie, solo per sottolineare forse ancora di più la tragicità di Anna e per sublimare una degli incipit più celebri della letteratura mondiale:
“Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo.”
REGIA: Joe Wright
SCENEGGIATURA: Tom Stoppard, Le tolstoj
ATTORI: Keira Knightley, Jude Law, Aaron Johnson
COLONNA SONORA: Dario Marianelli
DATA DI USCITA: 16 novembre 2012
PRODUZIONE: Working Title Film
PAESE: Regno Unito 2012