2013-02-20-doisneauHotelDeVille

Gli scatti di Robert Doisneau in mostra a Milano

 

Ci sono città che si conoscono già prima di visitarle. Le hai viste nei film, nelle pubblicità, nelle cartoline e sui giornali. Una di queste città che appartengono al nostro immaginario collettivo è Parigi, e lo deve  sicuramente anche a Robert Doisneau.
Una vita cominciata lontana dall'arte fotografica, nella fotografia industriale, al servizio di Renault, per poi passare a essere free lance e infine all'Agenzia Rapho, oltre che a collaborazioni per Vogue, Life e vincere premi e riconoscimenti.
Paris en Liberté è il nome della mostra che porta per la prima volta in Italia. Mostra che viene da Roma e verrà trasportata in altre città italiane, frutto di una collaborazione infra-europea, dato che la mostra continuerà a viaggiare per altri paesi europei. Oltre duecento fotografie originali scattate tra il 1934 e il 1991 a Parigi, location prediletta di Doisneau.
L'allestimento della mostra è di tipo tematico, gli scatti sono ordinati non secondo una logica cronologica ma raggruppati seguendo i vari protagonisti delle fotografie. Ci sono momenti di tutti i giorni come quelli alla macelleria, pose artificiali che sembrano spontanee e naturali, divertissements fotografici (come la sequela di fotografie che riprendono i volti dei passanti che sbirciano in una vetrina maliziosa), una galleria di ritratti famosi (tra i tanti, Jacques Prèvert, Juliette Binoche, Georges Simenon, Pablo Picasso), qualche "anarchittettura" e composizioni e lavori particolari realizzate dal fotografo per mostre o altre particolari esposizioni.

I parigini sono i protagonisti delle fotografie di Doisneau. Al centro degli scatti ci sono i loro volti, i sorrisi, gli sguardi e i giochi e le persone di tutti i giorni. Si possono ammirare gli occhi languidi della bellissima fisarmonicista che Doisneau ha seguito per un breve periodo nei locali e per le strade, occhi che fanno immaginare la musica che sapeva produrre; assistere ai giochi dei bambini per strada, belli in tutta la loro innocenza e povertà, così come i "giochi di società" dei lavoratori e sfaccendati nei locali dei bassifondi, o vedere i dietro le quinte di ballerine e teatri.

Si parla di Robert Doisneau come del più grande fotografo umanista di Francia. I suoi scatti molto naturali, spesso ironici o sornioni, ricchi di una dolcezza e di un amore per le persone e il mondo palpabile attraverso il bianco e nero. Nelle sue fotografie non coglieva necessariamente un momento reale, quanto più ricreava una situazione iper-realistica, perfezionata ad hoc (e mai guastata) dalla sua mano. Questo era ciò che diceva riguardo al mondo nei suoi scatti: "(...) cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere". E certamente questo mondo esiste a Parigi.

Un'ultima curiosità: la famosa fotografia del Bacio all'Hotel de Ville (locandina di Paris en Liberté)
è stata scattata appositamente. I due protagonisti sono una neo attrice e il suo fidanzato – i quali cercarono più recentemente di fare causa a Doisneau, sostenendo falsamente che non gli avevano dato il permesso di scattarla. E ricorda molto un altro famoso bacio fotografico, quello scattato un po' di tempo prima da Alfred Eisenstaedt ad un marinaio e una bionda, il famoso "Bacio della Vittoria"... Veri, copiati (se è possibile parlare di "copia" in arte) o falsi che siano, questi baci sono di quel mondo in cui tutti vorremmo vivere, Doisneau incluso, al quale ci ispiriamo e che chissà se ogni tanto riusciamo a raggiungere.

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Azzurra Scattarella
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