Libri. Due insegnanti di Concorezzo, amanti del teatro e appassionate del proprio lavoro educativo ci introducono nelle significative esperienze dei laboratori teatrali a scuola.
Molti sanno che il primo incontro tra teatro ed educazione risale all’antica Grecia del VI e V secolo dove si proponevano nelle piazze della città scene di vita quotidiana come forma di educazione collettiva, ma pochi sanno che il teatro a scuola è un fenomeno prettamente italiano che prende avvio negli anni Sessanta. Anna Valera e Carla Penati due insegnanti delle scuole primarie di Concorezzo nel libro “Il Teatro Bambino” edito da Meridiana, raccontano l’origine del teatro a scuola e nei particolari illustrano le loro esperienze di laboratori teatrali con i bambini. Quando solitamente si pensa al teatro ci si immagina un copione da imparare, una scenografia, una storia da narrare, un palcoscenico, delle luci e degli attori. Nei laboratori teatrali raccontati dalle due insegnanti tutto questo non c’è, ma ci sono dei bambini che si sperimentano, raccontando se stessi e costruendo insieme agli altri la propria identità. Incominciando dal proprio nome, cosa si prova a dirlo ad alta voce davanti a tutti? Come possiamo rappresentare il proprio nome con i movimenti del nostro corpo? Luca rincorre un aquilone, Francesca mangia una mela, Alice salta come se fosse una rana. Proviamo ora ad immaginare quello che è successo prima della nostra nascita e cosa facevamo e sentivamo quando eravamo nella pancia della mamma: qualcuno giocava con le nuvole, qualcun altro si trovava in un mondo pieno di favole, chi era sotto la terra al caldo e chi sentiva parlare la mamma e il papà della loro imminente nascita. Il teatro è un gioco serio che non forma il bambino come attore, ma come sperimentatore della propria realtà e della propria creatività, imparando a raccontare se stesso e a capire gli altri. Il libro è strutturato come un “diario di bordo”, in cui sono annotati incontro dopo incontro le attività proposte nei laboratori con i bambini delle primarie insieme alle opinioni e suggerimenti delle insegnanti. Poesie, giochi, musiche, esercizi corporei, sono tutti strumenti che possono essere replicati in altri laboratori scolastici ma anche gli stessi genitori possono prendere come spunto per creare con i loro bambini momenti di gioco e confronto.