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Cinema. L'esordio di Pif che mescola intimo e cronaca. “Ma la mafia ucciderà anche noi? Tranquillo. Ora siamo d'inverno” 

Arturo e Flora, amata, perduta ritrovata e ri-amata. Arturo e la mafia, che si intreccia alla sua vita di giovane palermitano prima accidentalmente, poi per scelta esplicita e consapevole. Arturo e Andreotti, Arturo e Dalla Chiesa. Il primo film di Pierfrancesco Diliberto (Pif) è una bella sorpresa, sia per chi non si aspetta nulla di ché, non stimandolo come ex-Iena, sia per chi si aspetta tanto ma teme una disillusione o una esagerata parodia di un male che ha attanagliato e tuttora attanaglia il nostro Paese. La mafia.

La mafia uccide solo d'estate. Il padre di Arturo glielo dice per rassicurarlo, una sera, mentre a Palermo scoppiano bombe che lasciano detriti anche nelle case della gente comune. E' proprio da quelle case che Pif ci fa guardare gli anni '80-'90. Attraverso lo sguardo di un bambino neanche troppo ingenuo , anzi, civilmente impegnato molto più di molti cittadini più che maggiorenni, il film ripercorre la sanguinosa stagione stragista con delicatezza e violenza. Studiate, vissute e ricordate, le bombe, le morti, le sparatorie fanno ancora impressione viste sullo schermo con gli occhi di Arturo. E poi con quelli di suo figlio, un bimbo in cui ognuno di noi si può ritrovare e ricominciare ad imparare. E' il bimbo di Arturo e Flora, una Flora che, se da bambina è una figura annacquata, dopo una trasferta in Svizzera assume un ruolo di importante significato nel film, ruolo ben interpretato da Cristiana Capotondi. Oltre che diventare importante e concreta nella vita del protagonista, Flora da “bella compagna di classe bionda e corteggiata” arriva a rappresentare una certa parte di italiani che ha creduto a certe parole e, con rabbia, è stata in grado di ricredersi e di cambiare, di urlare, poi, “Fuori la mafia dallo Stato” come testimoniato a storici filmati che il regista ben intreccia con il suo girato.

.La mafia uccide solo in estate è un film che non pretende di essere ma è una buona testimonianza, di parte, non documentaristica, carica di senso civile e allo stesso tempo teneramente personale, di ciò che sono stati gli anni '90.

Non sono mai troppe le occasioni per ricordarlo ma se tali occasioni sono un film come questo, ben venga.

 

ANDARE A VEDERLO: perché fa bene a noi e all'Italia. E fa gioire il trovare la sala piena di under 30, una grande emozione che, forse inaspettatamente, il film sta regalando.

 

REGIA: Pif
SCENEGGIATURA: Pif, Michele Astori, Marco Martani
ATTORI: Pif: Cristiana Capotondi: Claudio Gioè:Ninni Bruschetta: Alex Bisconti:Ginevra Antona: Rosario Lisma: Barbara Tabita:

PRODUZIONE: Mario Gianani, Lorenzo Mieli con Wildside, Rai Cinema

MONTAGGIO: Cristiano Travaglioli

FOTOGRAFIA: Roberto Forza

MUSICHE: Santi Pulvirenti

DISTRIBUZIONE:01 Distribution
PAESE: Italia
DURATA: 90 Min