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Arte. Cinema inferno, quando pellicola diventa pittura Dorian x e Dario Arcidiacono

Tanto gentile e onesta pare… non è necessario che vada avanti. Vero?! Bene, perché ho intenzione di consigliare Cinema Inferno proprio alle persone gentili, a quelle che leggono sensibilmente la realtà, che il più delle volte è orripilante e non per questo rinunciano ad una cortese lucidità.

A tutti i frustrati del quotidiano, a coloro che vengono presi per visionari e, i visionari si sa che alla “gente non piace”, offro un corroborante antidoto..l’equivalente del miglior anti acidità in commercio per la vostra gastrite sociale. Ad essere precisi ve lo offrono Dorian X e Dario Arcidiacono. Alla Don Gallery fino al 3 giugno, si prende a pretesto una riflessione sul cinema: «Il cinema è un media fuorilegge, il nostro flash nella parte più oscura di noi stessi. La maggior parte delle persone non vedrà mai dal vivo un essere umano che fa sesso con un altro. Non vedrà mai un uomo che uccide. Il cinema è fondamentalmente trasgressivo, è il nostro occhio nel proibito» si legge nella presentazione del curatore Giacomo Spazio. Ed ecco che mentre scrivo queste parole, faccio un ulteriore passo verso la comprensione di un film per pensatori estetici ed edonistici, Il giardino delle delizie di Lech Majewski, in cui il protagonista passa tutto il tempo del film a riprendere una vita che, grazie alla sua amata, si trasforma nelle scene dipinte da Bosch.

Non a caso cito questo film, perché le tele a olio di Dorian X sono la felice trasposizione contemporanea di quelle pitture traboccanti di personaggi, colori e metafore che abbiamo visto nella Susanna al bagno e lapidazione del vecchio di Albrecht Altdorfer sulle tavole e sulle tele dei due Bruegel ( soprattutto in Bruegel senior), un po’in Borruguete e, visto che Dorian X è veneto, anche in Bellini (il Gentile, appunto!non il più noto Giovanni). Il tutto con i colori che rimandano alle tradizioni murali sudamericane. Da una parte Dorian X descrive una realtà densa di personaggi intenti in un’apocalisse, per definizione “depravata”, che portano il fruitore al “perverso gioco” di sostare a lungo davanti alle opere per riconoscere ogni singola azione di ciascun personaggio impresso su tela.. un po’ come accade per le opere dei summenzionati pittori. Dall’altra, Dario Arcidiacono mischia lo stile narrativo dei b-movies catastrofici e fantascientifici degli anni 70’e 80’ con l’estetica del manga che guarda agli USA, il tutto con l’amara ironia di un siciliano che vive a Milano.

Zombi (cornuti e massoni!), mostri d’ogni specie, come l’uomo con la maschera da Hockey che ci ricorda cosa sta accadendo a Kiev o il più semplice godzilloide che reinterpreta il logo dell’ONU, spiccano su cieli di scie chimiche. «Quadri da penombra», come dice Arcidiacono, tridimensionali perché retro illuminati deridono la realtà dei prepotenti e degli stupidi.

Ho visto per la prima volta il lavoro di Arcidiacono nel negozio di antiquariato accanto al macellaio di Paolo Sarpi, dove insieme ad Anna Muzi ha allestito “CINEMA INFERNO”, un vero è proprio ingresso di cinema d’amatori, con le locandine e i fotogrammi del film “ZOMBI EUROZONA HOLOCAUST” e il ritratto in formato Cinemascope di “Kowalski in benzedrina” nel film “Punto zero” (Vanishing Point)”. Per mesi ogni volta che sono passata di lì ho cercato di scoprire come fare a vedere il film..poi ho conosciuto Dario e ho capito che CINEMA INFERNO è un progetto molto più composito di un film…e che per il momento possiamo viverlo alla galleria Don.

Se siete di quelli che all’arte chiedono una riflessione sensata e siete stufi delle esposizioni che durano un secondo e appena usciti non ricordate nemmeno il nome dell’artista, allora fate un salto alla Don!

 

La mostra in breve
18 opere: acrilici di Dario Arcidiacono e tele ad olio di Dorian X .
In galleria anche una riproduzione della teca che su strada, in via Paolo Sarpi al 26, da tre anni ospita i poster dei finti film V.M. 14 di Arcidiacono. Da vedere al Cinema Inferno.

THE DON GALLERY via Cola Montano 15, Milano mar-sab 14-19, fino al 3 giugno 2014, 02.22220128
www.darioarcidiacono.org/index.htmldorianx.com/index.php

Gli autori di Vorrei
Alessandra De Nicola
Alessandra De Nicola

Nasco a Milano alla fine degli anni Sessanta, ma vivo in Brianza dall'età di 8 anni. Laureata in Lettere moderne da sempre lavoro nel campo della promozione al libro e alla lettura. Le mie grandi passioni sono i libri, naturalmente, il teatro di narrazione e andar per mostre e musei. Abilissima nell'arte del giftwrapping (far pacchetti regalo) sono donna curiosa e impegnata.

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