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Tra i più significativi rappresentanti della street art italiana, Nemo's realizzerà  un murale presso il Centro Civico di Ornago il 17 marzo, preceduto da un interessante laboratorio propedeutico con i giovani del luogo.  

 

Who is Nemo's? E’ uno street artist italiano di fama internazionale. Ha lo stesso nome del  leggendario capitano del Nautilus, il sottomarino di 20.000 leghe sotto i mari di Jules Verne, e di Little Nemo, il bambino protagonista di strabilianti avventure  nel fumetto di culto dei primi del '900 di Winsor McCay (ispiratore anche del video Running down a dream dell'indimenticabile Tom Petty).

Nemo è anche il nome che Ulisse si attribuì nella caverna di Polifemo, dando il via allo stratagemma che avrebbe permesso a lui e ai suoi compagni di salvarsi, mentre il gigante con un occhio solo urlava agli altri Ciclopi che Nessuno lo aveva accecato.
A differenza loro però il nostro Nemo ha anche un genitivo sassone, come a dire che i dipinti che lui realizza sui muri non appartengono a nessuno, il che equivale anche a dire che appartengono a tutti. 

Sono degli stupefacenti pugni allo stomaco i lavori di Nemo’s, immagini che ci mettono di fronte alla nostra condizione di esseri umani troppo spesso stritolati da meccanismi di potere fuori dal nostro controllo. Meccanismi che ci hanno resi schiavi di un sistema consumistico sempre più  esasperato, inizialmente accettato senza porci domande, felici anzi di poter godere di piaceri e gratificazioni che poi, secondo un copione attentamente preparato, hanno dimostrato la loro vera natura di armi a doppio taglio procurando  dipendenza, frustrazione e alienazione.

Per la rappresentazione di questo essere umano contemporaneo Nemo’s ha creato un suo marchio di fabbrica: un uomo, nudo, grinzoso e rugoso, con la testa grossa, il tronco robusto e gli arti sottili. Un prototipo inconfondibile, che il  Nemo's doctor Frankenstein apre, seziona, cuce e mette nelle più imprevedibili, surreali e grottesche posizioni e situazioni, grazie ad un’abilità tecnica non inferiore alla potenza creativa delle idee. Volto e occhi del suo, e nostro,  alter ego sono a volte allucinati e assenti, come se l’operazione di spersonalizzazione e disumanizzazione fosse ormai completata. Altre volte invece la possibilità di riscatto traspare da espressioni dalle quali si percepisce che le emozioni ci sono ancora, sebbene esse comunichino sofferenza, paura e angoscia.

 

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Nemo’s, che al contrario della sua inquietante creatura è un giovane uomo dai modi di fare e di parlare rassicuranti, la sera di martedì 13 marzo era ad Ornago, nel cine-teatro nel Centro Civico, per un incontro propedeutico alla realizzazione del suo secondo murale nel Comune brianzolo. 

Meteo permettendo, a partire dalle 10 di mattina di sabato 17 marzo, l'artista sarà infatti all'opera  su un'altra facciata del complesso architettonico di via Porta 2, che già ospita l’opera Popoli in Movimento dipinta lo scorso anno. In quell'occasione furono gli stimoli scaturiti dopo un incontro tra Nemo's e un gruppo di ragazze e ragazzi di diverse nazioni, ospitati ad Ornago per un progetto interculturale sui migranti, a portarlo alla decisione  di aprire longitudinalmente la suo malleabile personaggio facendolo diventare una sorta di barca  da riempire con gli oggetti e i simboli che accompagnano le migrazioni dei popoli.

 

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Popoli in movimento, realizzato da Nemo's nel 2017 su un muro del Centro Civico di Ornago Brianza. 

 

L’evento, promosso da DelleAli Teatro all'interno del progetto Coltivare Cultura sostenuto  dal Comune di Ornago e da Fondazione Cariplo, vede anche quest'anno il, coinvolgimento della Cooperativa Sociale Pigmenti e del Piano Locale Giovani

DelleAli, Residenza Teatrale del vimercatese al suo decimo compleanno, continua il proprio importante lavoro sul territorio  in ambito teatrale, artistico e culturale. 
Animato da finalità rivolte al bene della collettività attraverso l’attenzione e il coinvolgimento  delle sue varie componenti sociali, il progetto Coltivare Cultura dimostra coi fatti come si possa conseguire una positiva trasformazione sociale attraverso la cultura.

Gli stessi principi sono anche alla base del lavoro di Nemo’s che, in quanto artista di strada e quindi autore di opere che per loro stessa natura sono pubbliche, si sente personalmente investito di una responsabilità civica nei confronti di coloro con le sue opere dovranno convivere ed interagire. E’ per questo motivo che spesso prima dell’esecuzione pratica di un murale, Nemo’s cerca la condivisione da parte del tessuto sociale del luogo nel quale interverrà, in particolare dei giovani, stimolandone al tempo stesso la creatività. E a considerare quanto è accaduto nella platea del cinema di Ornago, per l’occasione trasformata in un laboratorio creativo con  ragazze e ragazzi prevalentemente di scuole superiori di diverse tipologie, ci riesce, e bene.

Nelle due ore di laboratorio da lui condotto, l’iniziale timidezza dei ragazzi, evidente persino nel dire davanti a tutti il proprio nome, si è sciolta piano piano sotto le indicazioni e le riflessioni serene ed accoglienti di Nemo’s, che passo dopo passo è riuscito a far sperimentare  loro un assaggio delle infinite potenzialità offerte dal disegno.
O per meglio dire dal “segno”
, che non deve forzatamente andare nella direzione di una ricerca estetica, bensì di un significato. E i significati sono arrivati, attraverso segni/disegni lasciati da ciascun giovane partecipante con dei pennarelli colorati su un foglio gigante di carta bianca. Segni/disegni che sul finire del laboratorio i ragazzi hanno raccontato anche verbalmente, con una profondità descrittiva che probabilmente ha stupito per primi loro stessi.

Saranno questi segni/ disegni, su cui Nemo’s ragionerà in questi giorni, a tracciare le linee guida per il suo lavoro di sabato, materializzando quindi quella reciprocità necessaria affinché un’opera murale possa effettivamente diventare parte integrante del luogo che la ospita.

 

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Chi abbia letto, o vorrà leggere, Street art e integrazione I: il modello Filadelfia, l’articolo che ha dato il via a questo dossier arrivato al suo terzo capitolo, troverà  analogie tra la metodologia di Nemo’s ed alcune di quelle messe in atto ormai da decenni nella città americana, diventata la capitale mondiale della street art grazie ai programmi artistico-sociali indefessamente sostenuti da una donna eccezionale di nome Jane Golden. Su Vorrei abbiamo cominciato a raccontarne la storia appassionante,  nella convinzione che esempi come il suo dimostrino come  la passione e la forza di volontà nel portare avanti cause nelle quali si crede fermamente  siano in grado di sfidare l’impossibile e di conseguire risultati nella lunga e difficilissima strada verso una società più giusta.

Nell'attesa di vedere Nemo's all'opera e di intervistarlo sui  temi relativi al variegato mondo della street art, compreso quello del sistema commerciale e speculativo  che cerca di impossessarsene  sempre di più, ricordiamo gli altri eventi della giornata. Alle 18.30 verrà inaugurata la mostra  H2O, durante la quale Nemo's presenterà le tavole  disegnate per il suo secondo libro che ha per titolo la formula dell'acqua.. La mostra resterà aperta fino al 30 aprile 2018.

A seguire un apericena offerto dall'organizzazione per concludere una giornata che riteniamo meriti di essere vissuta in diretta.

 

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Gli autori di Vorrei
Elisabetta Raimondi
Elisabetta Raimondi
Disegnatrice, decoratrice di mobili e tessuti, pittrice, newdada-collagista, scrittrice e drammaturga, attrice e regista teatrale, ufficio stampa e fotografa di scena nei primi anni del Teatro Binario 7 e, da un anno, redattrice di Vorrei.
Ma soprattutto insegnante. Da quasi quarant’anni docente di inglese nella scuola pubblica. Ho fondato insieme ad ex-alunni di diverse età l’Associazione Culturale Senzaspazio.

Qui la scheda personale e l'elenco di tutti gli articoli.