20170914 koine

Il collettivo artistico gruppo Koinè rinuncia alla mostra in programma a Gorizia. Il motivo? L'assessore della città interferisce  sulle scelte degli artisti e chiede pesanti modifiche al progetto. Il comunicato stampa

 

Riceviamo e pubblichiamo

 

Giovedì 7 settembre 2017

Il Gruppo Koinè rinuncia alla realizzazione della mostra “Limes”  che si sarebbe dovuta realizzare a Gorizia e a Nova Gorica dal 2 ottobre al 2 Novembre 2017.

Con il presente  comunicato il Gruppo Koine rende nota la decisione di rinunciare alla realizzazione della mostra “Limes” promossa dal gruppo stesso, a seguito delle richieste a nostro avviso offensive e inaccettabili avute a mezzo mail da parte dell’assessorato alla cultura del comune di Gorizia e del suo titolare sig. Fabrizio Oreti.

Il Gruppo Koinè con all’attivo una cinquantina di mostre distribuite lungo vent’anni su tutto il territorio nazionale, mai avrebbe pensato di doversi confrontare con quella che ci appare una sfrontata provocazione, intesa come gesto che induce a provocare una nostra ovvia rinuncia.

Certo non possiamo credere che, ingenuamente, non possa essere stata considerata la nostra reazione in seguito a tali parole e condizioni.

Detto questo : l’idea stessa che un amministratore pubblico possa arrogarsi  il diritto di decidere, non solo quale opera sia “opportuno” o meno realizzare ma anche sindacarne l’intento poetico e concettuale dell’artista, suggerendone addirittura modifiche dettate da palesi pregiudizi ideologici, purtroppo non trova altra sintesi se non in una sola parola: “censura”.

Come ben indicato dal progetto proposto, di cui alleghiamo per intero il testo, lo spirito della mostra da noi pensata era esattamente l’opposto e rammarica constatare che non solo non lo si è capito ma addirittura lo si è stravolto, negando ai “cittadini tutti”, la possibilità di giudizio e critica.

Dispiace altresì osservare quanto distante sia la volontà espressa da Koinè di suggerire, grazie all’arte contemporanea, luoghi, momenti e occasioni di incontro e libero pensiero, dalla volontà, direi eclatante, dell’assessore Oreti di ostacolarne la possibilità.

Ci sembra giusto e doveroso oltretutto mettere in luce la disponibilità e fiducia espressaci fin da subito da parte delle autorità di Nova Gorica le quali non hanno posto nessuna obiezione che non fosse di natura tecnico-logistica, dimostrando così di aver sposato a pieno il senso stesso della manifestazione.

Occorre peraltro precisare che il Gruppo Koinè non ha ,ne ora ne mai, avuto finalità che non fossero artistiche e culturali ergo, il finanziamento  irrisorio previsto da parte dell’amministrazione avrebbe avuto l’unico scopo di lenire in minima parte le spese necessarie alla realizzazione di una manifestazione di tale portata.

Si consideri anche la volontà da noi espressa di realizzare la mostra prescindendo dalla quantificazione di eventuali rimborsi pertanto, la richiesta di riquantificare  il contributo ci sembra ridicola oltre che offensiva.

In conclusione, crediamo che l’amministrazione si sia impropriamente assunta la responsabilità di negare alla cittadinanza che rappresenta una occasione di civile scambio culturale, sentendosi per altro in diritto di decidere cosa possa urtare la sensibilità dei cittadini, cosa alquanto ardita vista la sensibilità dimostrata dalla stessa.

Il gruppo koinè

 

Di seguito un abstract della mostra e il testo della mail inviata al gruppo Koinè dall’Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Gorizia Sig. Fabrizio Oreti.

 

La Mostra

La vicenda storica delle città di Gorizia e Nova Gorica, suggerisce un’ovvia riflessione, più che mai attuale, sul termine “confine” che a sua volta induce a definirne  il senso.

«Un limen, a significare una soglia, porta da cui si entra e si esce, o limes, a indicare una barriera?» La questione, che chiama a sé separazioni, muri e limiti, si apre allora alla necessità di definire anche il concetto di “luogo”che, come sosteneva Aristotele, è il più difficile da definire.

Si allarga a spazi vari, dal contenitore chiuso allo spazio fino al quale giungiamo, al porto dove approdano pensiero e volontà. Senza ridurne la complessità, siamo costretti alla scelta; obbligati a scegliere se il confine dev’essere limen o limes, soglia o barriera, luogo dove trinceriamo le nostre certezze o dove naviga lo sguardo sul mare della conoscenza.

Ovviamente la prospettiva del pensiero cambia a seconda dello stato dell’osservatore.  Il politico, l’uomo di affari o l’operatore umanitario avranno osservazioni e orizzonti diversi.

L’arte per sua natura si nutre di ricerca e di eresia: pertanto, prima di rifiutare l’idea di recinto o confine, l’artista proprio non la concepisce  o, meglio ancora, ha come missione il suo superamento.

Il linguaggio artistico tende all’universalità, non necessita di grammatiche di lettura ma attiene all’inconscio, alla cultura inconsapevole degli uomini tutti.

Il sapere, la cultura e l’arte, declinati in tutte le loro forme, non abbattono confini poiché non ne riconoscono l’esistenza. 

La linea di confine, prima che fisica o politica, è mentale e l’arte vive della comunione, della commistione, del mischiare e confondere la realtà, per rigenerarne di nuova. Una sfida infinita allo stato immobile delle cose. 

Questo interessa all’artista ma, credo si possa dire senza azzardo, questa è la storia della conoscenza e dell’uomo.  Se queste ragioni appaiono provocatorie o utopistiche, è solo per la contingente ottusità delle ragioni di stato, di politiche miopi e interessi economici – quelli sì – sovranazionali. 

Detto questo, la possibilità  di cucire idealmente la due anime di Gorizia e Nova Gorica attraverso il filo della cultura e dell’arte, grazie alla collaborazione delle biblioteche  delle due città, a noi pare un’opera centrale rispetto all’idea di “costruttiva contaminazione  “ fin qui espressa.

 

La Mail

Buona giornata,

In esito ai vari sopralluoghi della polizia locale ed a seguito di un incontro con il Sindaco,  sono emerse delle problematiche di varia natura in merito ad alcune installazioni nei luoghi pubblici della città.

Considerati  i tempi stretti ed avendo già concordato con il Sindaco, chiediamo, cortesemente,  di poter ricevere un nuovo progetto sulla falsa riga del precedente inviato, con le seguenti varianti:

- contrariamente a quanto scritto nel vostro primo progetto l'installazione nr. 18 (volo sciamanico) al mercato coperto non verrà più esposta per problemi di varia natura tecnica, pertanto si chiede di toglierla dal progetto in questione;

- per l'installazione nr. 22 (comunità recintate) il pannello di 3 metri X 5 (muro) purtroppo non potrà essere inserita nella mostra perché intaccherebbe la sensibilità dei cittadini considerato  il delicato momento storico-sociale;

- per l'installazione nr. 15 (welcone) presso la biblioteca statale e civica chiediamo di togliere  il terzo capoverso:  il sale è ciò che offre l'Europa ..;

- per l'installazione nr. 19 (il banchetto)  in piazza Vittoria chiediamo una dichiarazione e/o una variazione nel testo in cui si esplicita che non nel tavolo degli 8 commensali non è inserita l'Italia.

A seguito delle variazioni sopra richieste, si domanda quali sono le conseguenze sulle quantificazioni, pertanto, si chiede di riquantificare  il contributo a suo tempo richiesto in considerazione che ci saranno due installazioni in meno (mercato coperto (volo sciamanico) e via Garibaldi (comunità recintate).

Inoltre, per predisporre al meglio la delibera di approvazione del progetto nella domanda che riformulerete si chiede di specificare in maniera dettagliata  i siti abbinati alle installazioni con le spiegazioni modificate come sopra richiesto.

Restiamo in attesa del progetto aggiornato così come sopra evidenziato. Grazie mille e a presto.

Fabrizio Oreti

Assessore alla Cultura e Turismo

Comune di Gorizia