La nuova edizione della rassegna curata da Camilla Corsellini è dedicata alla letteratura straniera. Il 22 febbraio la scrittrice belga e il 1° marzo l'inglese.
Dopo 30 e più autori italiani, BRUMA apre a quelli stranieri, lo fa nella sua decima edizione che prevede due date, 22 febbraio e 1 marzo, da segnare in agenda, e due nomi, Amélie Nothomb e Tim Parks, da conoscere dal vivo. Sarà possibile farlo presso la Biblioteca di Brugherio (MB), via Italia 27 approfittando della formula a ingresso libero con cui si svolge questa rassegna letteraria monografica promossa dall’assessorato alla Cultura e dalla Biblioteca del Comune di Brugherio e curata della giornalista e scrittrice Camilla Corsellini.
Alle 21 del 22 febbraio, i protagonisti della serata sono Amélie Nothomb e Riccardin dal ciuffo, la nuova opera di questa scrittrice belga, nota per il suo stile asciutto e allo stesso tempo capace di raccontare la realtà, e non solo, con staffilate di umorismo e punte di ironia mai eccessiva. Lo fa anche prendendo spunto dalle favole e trasformandole in occasioni per dare una nuova versione della storia, la sua versione, quella che poi gira nel mondo in 15 lingue, italiano compreso.
Dopo un “Barbablu” da brividi, Nothomb adotta e rifà il look ad un altro personaggio di Charles Perrault, in lingua originale “Riquet à la houppe”, in un libro sempre pubblicato da Voland, tradotto da Isabella Mattazzi. Sarà che “Scrivere è una magia”, come da titolo della serata, ma questa autrice arriva puntuale con un libro all’anno, a sorprendere i suoi lettori. Lo ha fatto con “Stupore e tremori” (Albin Michel 1999), vendendo in Francia 400.000 copie e conquistando grande notorietà anche se già si era fatta notare con il suo primo romanzo, Igiene dell’assassino, del 1992, riproposto anche a teatro e trasformato in un film. Tra i suoi titoli se ne trovano numerosi ambientati in Giappone, dove è nata, figlia di diplomatici, e l’autobiografia scanzonata e irriverente dei suoi primissimi anni di vita è racchiusa nella “Metafisica dei tubi”. Libro dopo libro, Nothomb cambia luoghi e contesti, si sposta ma non sposta mai l’attenzione dai sentimenti, quelli eterni, quelli che racconta senza mai descriverli ma incidendoli nel lettore con il suo sguardo intelligente, originale e catarticamente crudele.
Una settimana dopo Nothomb, l’1 marzo sempre alle 21, sempre alla Biblioteca di Brugherio, “Leggere è una sfida” è la tesi che è pronto a sostenere a BRUMA l’inglese Tim Parks. Lo può fare da scrittore, ma non solo, visto che è anche traduttore, saggista, romanziere candidato al Booker Prize, ma soprattutto attento osservatore. E’ questa sua capacità di notare, di analizzare, di cogliere la complessità e le contraddizioni del genere a cui appartiene, come uomo e come scrittore, ciò che rende speciale l’incontro. Che “Leggere sia una sfida” lo sanno tutti, o quasi, ma Tim Parks racconta anche come affrontarla e perché. Lo fa già nei suoi libri, direttamente o raccontando di altro, e nelle aule di università lo insegna, essendo coordinatore della Laurea Magistrale in traduzione specialistica presso l’Università IULM di Milano.
Parks arriva a Brugherio da Verona, dove si è trasferito con la moglie e dove vive con tre figli, finora ha scritto quattordici romanzi tra i quali Europa, candidato al Booker Prize, e Il silenzio di Cleaver, pubblicato da Il Saggiatore. Nella prima edizione internazionale di BRUMA, Parks è una presenza preziosa anche come traduttore, visto che lo è stato di vari autori italiani, tra cui Moravia, Tabucchi, Calvino, e altrettanto nella veste di indagatore della società umana. Il suo modo di raccontare ciò che tutti vediamo, con tono esilarante e pungente a un tempo, è ben noto a chi ha letto le opere di non-fiction dedicate all’Italia. In “Un’educazione italiana” (Bompiani) fotografa il Bel Paese con il grandangolo, in “Questa pazza fede” (Einaudi) riesce a raccontare il peculiare mondo della tifoseria provinciale rendendolo comico e ma anche feroce.
Entrambe le serate, alla faccia del nome “BRUMA”, faranno luce sugli autori come persone, spaziando nelle loro librerie, tra titoli scritti e letti, indagando con curiosità sul loro modo di leggere, oltre che di scrivere. Lo stile monografico, che fin dalla sua nascita ha caratterizzato questa rassegna, anno dopo anno conquista l’attenzione di un territorio sempre più ampio, territorio in cui resta una rara occasione per non soffermarsi all’ultimo titolo pubblicato, ma scandagliare più a fondo nelle opere firmate dai nomi che appaiono sulle copertine fresche di stampa. Lo si deve a Camilla Corsellini, curatrice di dieci edizioni di BRUMA, sempre coerente e innovativa, e alla Biblioteca e del Comune di Brugherio che hanno scelto di dare continuità al progetto.
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Per informazioni: 0392893400/410 biblioteca@comune.brugherio.mb.it