Lo psicologo Diego Miscioscia ripercorre il rapporto fra la musica e la formazione dei giovani. Dal rock degli anni Sessanta fino alla Trap contemporanea. «Grazie a questo linguaggio, fatto di parole, ma anche d’emozioni e d'affetti tradotti in suoni e in ritmo, i ragazzi celebrano la propria nascita sociale, vale a dire, la nascita dei propri valori e della propria cultura; di conseguenza la musica giovanile esprime la speranza delle nuove generazioni.»