Andare al teatro vuol dire una medesima vibrazione con l’attore, ovvero abitare un posto, accorgermi del mio vicino, della testa di fronte, di quello dietro, della collettività che c’è intorno a me fino in fondo, all’ultimo tecnico dietro al palco, o al bigliettaio dell’ingresso, e semmai mi fossi accorta del suo gesto, del suo sguardo.