Il 5 maggio riapre Piazza Trento & Trieste a Monza. Tutti felici e contenti?
Giusto due anni fa, me ne andavo in giro con la macchina fotografica ad immortalare gli slogan dei manifesti elettorali di allora. Quelli del Centro destra, in colore rosso e nero, gridavano a "Monza città tradita". Sotto quella frase vi erano manifesti diversi con le ben note promesse elettorali: "meno traffico, meno tasse, ecc."
Ma ce n'era uno in particolare, o meglio due, che dicevano, l'uno: "Piazza Trento, una vergogna" e l'altro, integrato dalla frase: "Il parcheggio subito". Molti non capivano bene, vista e udita l'opposizione che, soprattutto il Centro destra, aveva fatto in Consiglio comunale contro quell'intervento, per una serie di motivi.
Ma ecco che oggi la musica sembra cambiare, almeno nei suoi toni. Lo slogan per l'inaugurazione è: "Sai cosa abbiamo in Comune? Una nuova piazza da vivere". L'invito è rivolto dal Sindaco e dall'Assessore alle opere pubbliche, presenti gli operatori privati. Il tutto, parrebbe svolgersi sotto terra, al primo piano interrato del parcheggio, nel famoso "cantinone". Seguirà infatti un cocktail.
Fino qui, tutto o quasi nella norma, come siamo ormai abituati tristemente a sentire. Ma quello che potremmo scommettere è che il centro sinistra, che ha pervicacemente voluto quell'autosilo in centro, ne potrebbe rivendicare la paternità e il tutto potrebbe giusto finire "a tarallucci e vino", almeno nei risultati concreti.
Non sarebbe la prima volta che le opere approvate dalle precedenti amministrazioni vengano inaugurate da quelle successive, magari anche dopo battaglie per contrastarle, ma questo, mi si dice, questo è "il bello" della politica o meglio, di certa politica. Nessuno ha neppure il più pudore almeno di non farne un fiore all'occhiello e di coniare slogan populisti o melliflui.
Che dire? Non è la prima volta che questo succede e non sarà neppure l'ultima. Anzi, leggendo le cronache del Consiglio comunale, ho appreso che recentemente, sulla questione del mantenimento GP F1 a Monza: "36 presenti, 36 votanti, 36 favorevoli". Sembra che anche qui valga il detto: "i migliori se ne vanno".
Non amo e non ho mai amato il qualunquismo, ma in modo altrettanto forte "le maggioranze bulgare", che spesso denotano mancanza di democrazia e di reale dibattito. Possibile che tutti siano d'accordo? Non dico di trasformare la discussione in Consiglio comunale in una gazzarra da pizzeria, ma almeno qualche schieramento critico è bene che ci sia, pur nei doverosi e civili modi che si addicono ad una pubblica istituzione e quindi propri di un luogo che dovrebbe rappresentare tutti i cittadini. Questo vale soprattutto per chi si dichiara di essere oggi all'opposizione. O sbaglio? Pare di sì.