Nelle piazze e nelle strade della Lombardia parte la mobilitazione per i referendum del 12 e 13 giugno.
Grande manifestazione antinucleare a Caorso il 21 maggio e 1000 piazze per il referendum
Riceviamo e pubblichiamo
Sono oltre 100 le associazioni nazionali e una miriade i comitati che sostengono le campagne per i SI' ai referendum che il 12 e 13 giugno chiameranno gli italiani al voto contro il ritorno dell'incubo nucleare e per il mantenimento dell'acqua pubblica. Ed ora, dopo l'approvazione scandalosamente tardiva del regolamento per la par condicio, parte la chiamata alla mobilitazione per portare gli elettori al voto referendario.
“Il Presidente del Consiglio ha certificato con le sue dichiarazioni quello che sapevamo da tempo: gli italiani sono in stragrande maggioranza contrari al piano nucleare del governo, lo erano prima dell'incidente in Giappone, e lo sono ancora di più ora che questo sventurato Paese ha vissuto sulla sua pelle gli effetti di scelte energetiche sconsiderate - dichiarano le associazioni del Comitato promotore lombardo 'Vota sì per fermare il nucleare' -. Ma la lobby nucleare lavora slealmente per impedire che, con l'esercizio del voto, il popolo scriva la parola fine alla spregiudicata avventura nucleare, traghettando l'Italia per sempre fuori da ogni velleità nuclearista, e dando un segnale forte anche agli altri Paesi europei in cui la scelta nucleare appare sempre più declinante e incerta. La nostra è una forte chiamata di responsabilità e impegno: ci mobilitiamo in tutte le piazze per informare i cittadini, il 12-13 giugno si vota, ognuno è chiamato a compiere il proprio dovere civico, e ad apporre una croce definitiva sul Sì che abroga il piano di ritorno al nucleare voluto dal Governo”. Il Comitato promotore annuncia inoltre di avere in calendario due momenti di mobilitazione regionale: il 21 maggio a Caorso (PC), insieme ai comitati emiliani, una grande manifestazione antinucleare. E il 5 giugno, in tutta la Lombardia, banchetti e gazebo in mille piazze per informare i cittadini sul voto che li attende.
“Vogliamo che i cittadini lombardi dicano la loro su scelte fondamentali quali sono quelle sul futuro energetico e dell'approvvigionamento idrico – prosegue il Comitato -. I tre referendum sul nucleare e l'acqua pubblica rappresentano un momento di alta democrazia per condizionare in modo inequivocabile le scelte di Governo e Regioni, arginando l'ingresso di privati e speculatori nella gestione di beni fondamentali”.
Sul voto antinucleare pesa l'incognita del voto alla Camera previsto il prossimo 17 maggio, ma i comitati referendari saranno nelle piazze insieme, e fin d'ora dicono no a leggi-truffa che impediscano l'esercizio del diritto di voto e depotenzino lo strumento referendario, previsto in ogni democrazia avanzata per permettere al popolo di essere presente nelle scelte fondamentali sulla cosa pubblica.
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