Riceviamo e pubblichiamo da Giuseppe Dambrosio.
"Oggi, al riparo degli esami di stato ( in questi giorni di atroce caldo afoso sono impegnato allo storico  Panetti di Bari), ho letto il secondo numero  della "rivista che vorrei". Ho trovato stimolante la sezione sulla lega per gli approfondimenti e le interviste (quella del reverendo, dirompente e senza veli, mi ha colpito profondamente. Credevo estinte persone così passionali).
Mi piace molto il  modo di esplorare le questioni,  la realtà emerge senza preconcetti di sorta, senza stereotopi. Le altre sezioni sono un pozzo di san Patrizio a cui attingere continuamente. Complimenti direttore, il progetto editoriale è di buon livello e attraente, la grafica accattivante e non scontata."