L'altro ieri sul sito Repubblica.it è comparsa una fotonotizia davvero sconcertante. L'immagine scattata con un telefonino presumibilmente da un agente di Polizia mostrava un immigrato ammanettato a un pilastro all'interno di quello che sembra l'ingresso di un ufficio. Il testo della didascalia diceva: "Una foto che farà discutere. Un detenuto ammanettato al palo perchè mancano le celle di sicurezza". La foto, diffusa da un sindacato di Polizia, è stata scattata all'interno del Commissariato di Polizia di Monza in viale Romagna. Gli agenti hanno protestato più volte e chiesto che il Commissariato venisse dotato di celle di sicurezza a norma, ma niente è mai stato fatto e questo è quello che capita normalmente agli arrestati. La situazione va avanti da anni, ma per il Commissariato, destinato a diventare Questura nel 2011, non si trovano i soldi e così gli arrestati, quando vengono compilati i moduli di routine, finiscono ammanettati ai pali dell'ingresso o ai termosifoni "dove c'è posto", rivela un agente. Una routine degna forse del distretto più sgarrupato del Bronx, non di una delle città più ricche della Lombardia. Dove però a nessuno di questa realtà frega niente: non agli amministratori locali, non ai partiti, non ai movimenti, cattolici o no global che siano. Repubblica scriveva che questa foto avrebbe fatto discutere. Non sembra proprio.
Dal blog di Carlo Arcari, con il titolo "Monza, ricca e incivile"