In un articolo pubblicato su Il Giorno di oggi, l'ex sindaco di Monza racconta le sue preoccupazioni al giornalista Marco Galvani in vista della "misteriosa" variante al Piano Generale del Territorio dell'assessore part-time Paolo Romani.
«UNA GIUNTA sotto scacco. Che nonsembra libera di decidere. Che non dimostra di avere una logica del risparmio ma anzi, dà la sensazione di voler favorire il privato». È «preoccupato» Michele Faglia. L'ex sindaco del centrosinistra, capogruppo in Consiglio della «sua» lista civica, allarga le braccia, si scalda e sbollisce in un attimo. Ha il pensiero fisso sulla fantomatica variante al Piano di governo del territorio a cui l'assessore Paolo Romani sta lavorando. «Questa variante mi fa paura», ammette Faglia. Perché a oltre un anno dalle elezioni «non sappiamo assolutamente nulla. Non c'è neanche un documento di indirizzo, comunicato alla Giunta e al Consiglio, per dare alcune linee di fondo sul futuro urbanistico della città». Faglia sa che dietro le quinte si sta preparando un «terremoto» per Monza.E TEME «MIRE SPECULATIVE e investimenti con soldi non troppo puliti». Anche perché «è noto che negli ultimi anni sul nostro territorio sono stati investiti 100 milioni di soldi sporchi». E il fatto che fin troppi privati si stiano facendo avanti alla corte di Monza spinge l'ex sindaco a raccomandare la «massima attenzione» all'attuale Giunta. Eccesso di scrupolo? Può essere. Ma «certe aree sono state cedute a prezzi eccessivamente elevati e i dubbi sono più che leciti - denuncia Faglia -. La Cascinazza, ad esempio, è stata pagata 40 milioni di euro, qualcuno sostiene che ne valeva 92, ma facendo i conti con le quotazioni di mercato quell'area varrebbe non più di 20-25 milioni». Forse «basterebbe maggiore trasparenza nella gestione della cosa pubblica». «Tutto dev'essere giustificato dall'interesse pubblico», ribadisce Faglia. E rincara la dose accusando il centrodestra di voler ampliare la città quando invece «bisognerebbe puntare tutto sulla riqualificazione delle aree dismesse». «Abbiamo una cinquantina di edifici dismessi, dequalificati e degradati che potrebbero risolvere tanti problemi», fa i conti Faglia. Non si capacita dell'intenzione di «voler consumare altro terntorio» e delle troppe contraddizioni. «In via Marsala - denuncia Faglia - abbiamo una palazzina di proprietà del Comune già sistemata dal privato che sta costruendo nella stessa zona, nella quale si sarebbe dovuta trasferire la sede della polizia locale. I lavori sono finiti ma il trasloco è bloccato perché adesso vogliono spostarla alla Cascinazza. Intanto i vigili continuano a stare in via Mentana, pagando un affitto di l00mila euro all'anno».STESSA SORTE per l'ufficioEcologia: attualmente è in affitto (60mila euro all'anno) in via Annoni quando invece è già pronta la sede (di proprietà comunale) in via Procaccini. Faglia parla di «sprechi». Perché pure la questione fiera non gli è andata giù: «Il Comune ha pagato 11 milioni di euro un'area nell'ex caserma IV Novembre perché ci andasse la nuova fiera, c'è già anche il progetto, ma tutto è fermo». «Si tengono bloccate aree e progetti per che cosa?», si chiede Faglia.E INTANTO SI IPOTIZZANO vari acquisti importanti tanto quanto «inutili»: «L'attuale Amministrazione vuole comprare la palazzina dell'Asl in via padre Reginaldo Giuliani per metterci degli uffici - spiega Faglia -.Un investimento di 5 milioni di euro soltanto per l'acquisto, a cui va aggiunto il costo della ristrutturazione. Ma non c'è alcun bisogno di nuovi uffici. Per chi?». Interventi che «non hanno alcun senso». Soprattutto in una città come Monza con tutte le aree dismesse e oltre 3.000 alloggi vuoti. «Attualmente abbiamo 700 famiglie che sono in attesa di una casa comunale, perché non si lavora per siglare convenzioni con il privato per aumentare l'offerta di appartamenti a prezzi calmierati?», interroga la Giunta.