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I ragazzi che hanno animato per quattro anni il Centro sociale sgomberato a giugno hanno identificato nell'ex stabilimento tessile di via Arnaldo da Brescia 1 una possibile nuova sede delle loro attività

Il Centro Sociale potrebbe di nuovo avere una casa. Tutto dipende dall'esito delle trattative con la proprietaria dell'edificio in disuso di via Arnaldo da Brescia (uno di quelli che il collettivo aveva censito nel suo Dossier diffuso lo scorso luglio), presidiato dai ragazzi fin dalle 11 di oggi. Il primo tentativo di utilizzo, un'assemblea, è stato però bloccato dalle forze dell'ordine, attorno alle 18.30. Non si sa ancora se quest'ultimo fatto possa compromettere l'eventuale installazione del centro sociale nello stabile.
La scelta non è stata casuale, come spiega Matteo Vergani: «È un'area su cui ancora non si sono fatti progetti definitivi di altra natura – dice – e ci sono buone possibilità di trovare un accordo con la proprietà simile a quello che c'era per il vecchio Boccaccio», cioè una permanenza non ostacolata fino all'inizio di eventuali lavori di ristrutturazione per nuovi utilizzi. Inoltre l'interesse dei ragazzi, che adesso sono seguiti da un legale civile, è suscitato anche dalla posizione dell'edificio, vicinissimo al cuore della città e a ben tre scuole, destinatari privilegiati delle attività messe in campo dal Boccaccio.
La zona è stata tappezzata di volantini che intendono spiegare al possibile vicinato quali sono gli intenti del centro sociale che si verrebbe ad installare. Come già in altre occasioni, il collettivo denuncia «lo stato di abbandono» di molte aree dismesse della città, ribadendo la propria contrapposizione alla giunta comunale «che non tollerava più il successo di un'esperienza nata dalla spinta dei giovani monzesi», e in sostanza dal basso. L'obiettivo, insomma, è quello di offrirsi come una risorsa per tutta la comunità, mantenendo inalterati gli ideali che hanno mosso il Boccaccio fin dalla sua nascita, cioè antifascismo e antirazzismo.

Gli autori di Vorrei
Simone Camassa
Simone Camassa

Nato a Brindisi il 7 maggio del 1985. Insegnante di Italiano, Storia e Geografia nella scuola pubblica, si è laureato in Lettere, in Culture e Linguaggi per la Comunicazione e in Lettere Moderne, sempre all'Università degli studi di Milano. Suona la chitarra elettrica (ha militato in due gruppi rock, LUST WAVE e BLACK MAMBA) e scrive poesie.

Appassionato di sport, ha praticato il nuoto a livello agonistico fino ai diciotto anni, per un anno ha anche giocato a pallacanestro. Di recente, è tornato al cloro.
È innamorato della letteratura in tutti i suoi aspetti, dalla poesia fino al fumetto supereroistico statunitense. Sogna di realizzare un supercolossal hollywoodiano della Divina Commedia, ovviamente in forma di trilogia e abbondando con gli effetti speciali.

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