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L'avevamo già scritto a proposito dei giornali di sinistra a Monza: il forum fondato nel 2000 da Peppino Motta chiude. In realtà quello strumento che, per molto tempo, fu luogo di incontro e scontro (e secondo alcuni fu anche la culla della coalizione che portò Faglia all'elezione a sindaco nel 2002) già da parecchi mesi ha praticamente cessato di aver un ruolo visto l'esiguo numero di interventi raccolti e che i loro autori si contano ormai sulle dita di una mano.

Quello che resta è però la necessità che allora portò l'avvocato Motta alla sua apertura, cioè quella di “muoversi e di farsi sentire”. Purtroppo oggi a Monza la situazione è realmente difficile. Credo non si sia mai visto negli ultimi 50 anni un Parco così bistrattato da concessioni tanto favorevoli ai privati come quelle approvate dalla Giunta Mariani. Uno sciagurato progetto edilizio al Rondò dei Pini, che avrebbe almeno dovuto lasciare libero lo storico asse prospettico della Villa Reale, deturpa invece il paesaggio con un edificio alto ben 7 piani, di assai dubbia legittimità. Una proposta di immediata modifica del Piano di Governo del Territorio, approvato dal Consiglio Comunale solo nel novembre del 2007, prevede l’edificazione di quasi tutte le aree libere ed agricole poste a corona della città. Una svendita della Villa Reale e del Parco con una proposta di formazione di un Consorzio che, se fosse approvata, vedrebbe il proprietario maggiore, appunto il Comune di Monza, contare quanto “un due di picche”. Per non parlare d’altro, per esempio della fine che sta facendo AGAM.

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Chi asseconda tutte queste operazioni che hanno, a mio modesto parere, ben poco a che fare con la difesa dell’interesse pubblico complessivo e della città di Monza, paradossalmente fa brillanti carriere sia amministrative che politiche. E possiamo anche capirne i motivi. Ben presto, vedremo le cartografie del PGT con le nuove proposte, con tanto di perimetri e relative quantità edificatorie sulle grandi aree agricole, arrivate faticosamente libere sino ad oggi.

In definitiva l’anno 2008, è stato uno dei peggiori degli ultimi decenni, almeno dal punto di vista ambientale. Quando poi sento parlare, anche da alcuni giornali locali, di “modernità delle proposte…”, provo un sincero sentimento di pena. Sembra di essere tornati al 1920 o ai ragionamenti della massaia degli anni ‘60. Altro che attualità.

Nel 2009 cosa potrà succedere? Certo le condizioni attuali per una ripresa dell’azione politica e per una forte opposizione non sono né semplici né agevoli da creare, per una serie di motivi. Ci sono evidenti crepe nella maggioranza, ma sarà necessario vedere a che cosa queste effettivamente portino. Vale pur sempre il detto di Antonio De Curtis, che al mondo “ci sono uomini e caporali”. Vedremo quali, alla fine, prevarranno.

Gli autori di Vorrei
Giorgio Majoli
Giorgio Majoli

Nato nel 1951 a Brescia, vive a Monza dal 1964. Dal 1980 al 2007, ha lavorato nel Settore pianificazione territoriale del Comune di Monza, del quale è stato anche dirigente. Socio di Legambiente Monza dal 1984, nel direttivo regionale nei primi anni ’90 e dal 2007, per due mandati (8 anni). Nell’esecutivo del Centro Culturale Ricerca (CCR) di Monza dal 1981. Ora pensionato, collabora come volontario, con associazioni e comitati di cittadini di Monza e della Brianza, per cercare di migliore l’ambiente in cui viviamo.Qui la scheda personale e l'elenco di tutti gli articoli.