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Riceviamo e pubblichiamo

LO SCANDALO E MISTERO DELLE AFFITTANZE

edifici comunali ristrutturati dalla Amministrazione Faglia per uscire dalle affittanze e non utilizzati da questa Amministrazione che continua a dilapidare centinaia di migliaia di euro in affitti inutili

Dicevo nella “prima parte” di qualche giorno fa, che il Consiglio di Monza  non si è fatto il 18 dicembre perché molti consiglieri della Maggioranza non si sono presentati in Aula. Litigano tra loro. Non è la prima volta , sta succedendo a ripetizione a testimonianza di una grave crisi e disagio politico. La questione principale che avrei sollevato anche con interpellanze riguarda quello che è un vero e proprio SCANDALO DELLE AFFITTANZE . Di cosa si tratta è presto detto:

Questa Amministrazione ha già sprecato il 30% del suo tempo quinquennale essendo passati 18 mesi dal suo insediamento

Questa Amministrazione comunale decide di spendere quasi 12 milioni di euro per comprare e sistemare un edificio  pessimo e dismesso (ex INAM) in via Padre Reginaldo Giuliani (6 milioni per l’acquisto e 4,8 circa per la ristrutturazione edilizia, oltre al resto necessario per fare uffici comunali ora non certo prioritari ( intervento in CC di faglia)! Non sarebbe meglio utilizzare questa spesa per la sistemazione del patrimonio comunale esistente, in particolare per l’adeguamento, ristrutturazione e ampliamento, di spazi utilizzabili nella attuale sede municipale, per la sistemazione di edifici già pubblici liberati da altre destinazioni, in modo da consentire i lavori senza disagi per i servizi, per  il pubblico e il personale?

LO SCANDALO vero e proprio sta nel fatto che il Comune continua a pagare affitti in edifici privati  mentre per incuria e incapacità politica non si occupano edifici già ristrutturati da oltre un anno grazie a programmi, lavori e appalti della precedente Amministrazione Faglia. Da una parte dicono che non ci sono soldi per cose utili e per i Bilanci partecipati delle Circoscrizioni, dall’altra vogliono svendere il territorio “contrattando” e poi scialacquano.

Programmi della precedente Amministrazione che, se continuati avrebbero consentito di uscire da tutte le affittanze in pochi anni per riportare la situazione di Monza alla normalità dopo decenni di sprechi.

Si avete capito bene, ci si gingilla, si pagano affitti cospicui , si prevedono nuovi acquisti esorbitanti ed inutili PER MILIONI DI EURO, mentre il rilevante patrimonio pubblico esistente già sistemato non viene utilizzato e non si continua a risanare quello esistente. Spreco su spreco.

Alcuni dati:
Attualmente, se i dati forniti pur in ritardo di mesi sono esatti,  il Comune spende 1.193.990,83 € ( oltre 2.387.000.000 delle vecchie lire)  in affitti consistenti per ambienti anche insufficienti ed inidonei come per i servizi di Ecologia in via Annoni o addirittura in più sedi separate oltre che inadeguate, per lo stesso servizio, con poca efficienza e alti costi, come nel caso dei Vigili in via Mentana e dietro il Binario 7. Per citare i casi più scandalosi:

-         La Palazzina comunale di via Procaccini ( prevista per la Circoscrizione e per gli uffici Ecologia che oggi sono in affitto in via Annoni) è finita da quasi un anno e mezzo e ancora vuota .Intanto in via Annoni paghiamo ancora 98.841,83 € ( più di 197 milioni delle vecchie lirette), mentre litigano furiosamente in Giunta su come usarla.

-         L’edificio di via Marsala con Parco, Piazza e parcheggio sotterraneo ( prima prevista per la Polizia municipale e la Protezione civile, è finito da molti mesi e ancora vuoto. Non si fanno gli atti necessari per occuparlo e intanto in via  Mentana paghiamo ancora 95.884,02 € ( poco meno di 192 milioni delle vecchie lirette), mentre litigano su cosa fare e addirittura avevano detto di spostare il tutto alla Cascinazza come scritto sulla stampa (sic!). Pensate come sarebbero utili in politiche sociali oggi quasi 200.000 euro in più per le famiglie a cui servono, per politiche di sostegno a situazioni disagiate, si tratti di Italiani o Stranieri qui da noi per necessità.

Ma non basta:
-         Fermo il programma di uso di edifici alla ex Fossati Lamperti per gli archivi di vario genere consentendo recuperi in altri edifici pubblici compresa la sede municipale e la sua ristrutturazione che consentirebbe ampliamente una buona organizzazione degli uffici e servizi ( utilizzando anche altro patrimonio pubblico esistente).. Anzi se ne ventila la vendita,come per la Centrale del latte che invece poteva essere usata per edilizia sociale!

-         Fermo il programma di recupero urbanistico della attuale sede della TPM in ragione del prossimo trasferimento in via Ercolano.

-         Fermo il trasferimento dell’Archivio storico con i locali e l’arredamento pronto di via Enrico da Monza.

-         Fermi i programmi per le sedi delle Circoscrizioni. O con gravi ritardi come in via Lecco alla ex scuola media.

-         Fermo il programma per la Biblioteca Civica e di interesse sovracomunale ( a che punto la sede di via Elvezia per il Centro bibliotecario di distribuzione intercomunale?

-         A che punto il Piano di zona di via Ticino con la sede di quartiere?).

-         Fermo il programma per l’uso del notevole complesso di proprietà di via Galvani. Per sedi, associazioni ed attività di formazione e didattiche.

-         Fermo il programma per l’edificio comunale da porre a servizio degli anziani e del quartiere in via della Lovera.

-         Fermo la sistemazione della sede dell’Albergo degli animali, di cui c’era già l’appalto.

-         In ritardo il Centro di quartiere e della Circoscrizione in Viale Libertà.

Quanto sopra è solo per fare alcuni esempi che interessano il patrimonio pubblico. Essendo ancora più lungo l’elenco delle cose ferme, non fatte, ritardate, pasticciate, incompiute anche se limitate al problema degli affitti o uso improprio di edifici. In alcuni casi, in barba alla ventilata “negoziazione”, paghiamo cari affitti agli stessi beneficiari delle ultime decisioni  che appaiono mirate nell’accoglimento delle osservazioni del PGT ( ma non si era gridato ai quattro venti che i servizi li avrebbero pagati i privati negoziando scelte urbanistiche?).

Inoltre un programma di sistemazione degli edifici consentirebbe un effetto domino positivo nella utilizzazione, ristrutturazione e ampliamento del patrimonio comunale esistente.

Appare per altro che questi ritardi sembrano funzionali a giustificare le “contrattazioni “ che stanno avvenendo a più livelli, dentro e fuori il Palazzo, per le scelte urbanistiche ed immobiliari che sottendono la ventilata Variante al Piano di Governo del Territorio.

Bisogna anche dire che quanto sopra riguarda solo una parte dei fallimenti di questa litigiosa Amministrazione.  Questo SCANDALO delle Affittanze solleva aspetti inquietanti per il buon uso della spesa pubblica, di ritardi  e conseguenze gravi per la gestione del patrimonio pubblico e per la qualità dei servizi erogati.

Alfredo Viganò
Consigliere comunale Lista Faglia al Comune di Monza