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Durante l’ultima messa domenicale un fedele, giunto davanti a Don Giorgio De Capitani, parroco di Monte di Rovagnate, rifiuta l’ostia e a gran voce lo appella “terrorista!”. Pare fosse il medico di Berlusconi.


 

Leggete qui. Si scopre qualche giorno dopo – ma è un dato accessorio – che si tratta del medico personale di Silvio Berlusconi, nome che ricorre spesso, quale esempio negativo, nelle prediche di Don Giorgio.
Conosco Don Giorgio da ormai qualche anno, l’ho visto prima sul pulpito, durante le omelie, poi l’ho conosciuto di persona. Lo seguo quotidianamente sul suo sito internet.
Direi proprio che non si tratta di terrorista. Si tratta di un uomo che manifesta le sue idee in modo chiaro e riconoscibile: il fatto che attacchi direttamente questo o quell’esempio negativo è, come scrivevo tempo fa, solo un indicare la luna. In molti non colgono, e proseguono a guardare il dito.
Esprimo solidarietà a Don Giorgio per quanto successo – quanto meno un fatto spiacevole – nei paraggi mi sembra tra i non molti che abbiano tentato e tentino di dire e costruire qualcosa di socialmente edificante, di dare un vero messaggio rivoluzionario, nello spirito delle letture di cui ogni domenica si fa portatore.
Facile dire ad alta voce “terrorista!” e poi scappare.
Piuttosto si confronti il signor Zangrillo, troverà una persona aperta e che – anche in modo radicale, certo – ama confrontarsi.

 

Dal blog di Alfio Sironi

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Alfio Sironi

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