Durante le celebrazioni per il IV novembre pausa inattesa innanzi
al monumento di Tarabella, fascista morto lontano dalle guerre, nel 1929
In occasione delle manifestazioni per il IV novembre (Festa nazionale delle forze armate e dell'Unità d'Italia) a Monza il sindaco Marco Mariani e il presidente della Provincia Dario Allevi hanno reso omaggio al cimitero dei caduti delle guerre e a quello dei partigiani. Un protocollo che ogni anno si ripete più o meno identico. Con la bella fascia tricolore o azzurra, le due più alte cariche delle amministrazioni locali e il seguito di militari, ex-militari, preti eccetera sono andati a pregare sulle tombe di coloro che han dato la vita per la Patria.
Tutto ammirevole, tutto come da copione. Quello che invece non si è capito, dando la stura alle proteste delle associazioni partigiane, è perché poi il gruppo sia andato a rendere omaggio al monumento di tale Aldo Tarabella, combattente sì durante la prima guerra mondiale, ma morto molto dopo, nel 1929. Visto che non si tratta di un caduto in guerra, cosa può aver portato sindaco e presidente a onorare costui?
Cercando "Aldo Tarabella" su Google si fa presto a ricostruirne il passato da gerarca fascista fra i più animosi, di quelli che nel 1925 spingevano lo stesso Mussolini a "tirar fuori le palle", come direbbero i suoi adepti. Insomma non esattamente uno di quei "giovanotti sprovveduti" della Repubblica di Salò che da anni si vogliono sdoganare mettendoli alla pari con coloro che l'Italia la liberarono, ma proprio uno di quelli che l'Italia l'affossarono mettendola nelle mani di un dittatore razzista e liberticida.
Mariani chino innanzi alla tomba di Tarabella nel 2007 (Foto di Franco Isman tratta da Arengario.net)
Fosse la prima volta si potrebbe pensare ad una gaffe di Mariani, ma la questione si era già posta due anni fa solamente, quando addirittura si inchinò innanzi al monumento del fascista poggiato sul fascio littorio. "Io non faccio distinzione per i defunti - si giustificò allora - e recito l'eterno riposo per tutti". Allora sarà il caso che il sindaco vada presto a pregare anche davanti alla tomba di un altro ospite illustre del cimitero di Monza, Francis Turatello. Tanto per lui son tutti uguali.