Le ronde di lotta e di governo sono un fallimento,
ma ancora c'è chi si ostina ad invocarle
La minoranza casatese rispolvera il tema delle ronde. Sarà l’aria dell’imminente white christmas?
In particolare, si legge che: “i cittadini casatesi esasperati intendono organizzarsi per perlustrare il territorio attorno alle proprie abitazioni”. Va bé. Devono essere tutti a Casatenovo quelli che hanno voglia di organizzarsi per far la ronda, se è vero che, dopo il decreto Maroni, solo 6 gruppi in tutta la pensiola hanno chiesto di essere ‘regolarizzati’ (due a Roma, uno a Milano e uno a Treviso). Che successone. Che entusiasmo. Che esigenza profondamente avvertita dalle comunità e dai territori.
Ammettendo che, sì, siano tutti a Casatenovo, quelli che vogliono fare la ronda, proseguirei comunque nella lettura del comunicato stampa: “c’è stata una chiusura totale da parte dell’amministrazione casatese, con l’accusa nei nostri confronti di voler fomentare, cavalcare e strumentalizzare paure che non avevano motivo di esistere, essendo i fatti malavitosi in calo. Registriamo ora che a distanza di pochi mesi il problema sicurezza non accenna a risolversi e la malavita continua a mettere a dura prova la tranquillità dei cittadini”. A parte che il calo di reati è testimoniato dai dati della questura e non è frutto di supposizioni dell’amministrazione. A parte che la malavita, come, che so, la viabilità, non è argomento che si tratta e risolve a livello comunale. A parte che.. ec ec.. fuori da ogni ideologismo, mi chiedo: quali effetti potrebbero avere cinque cittadini che girano per le strade, la sera, su un territorio di 13 chilometri quadrati?
Secondo lo scriba – e riconfermo la posizione già assunta – si sta fomentando una sterile, eccessiva, paura, sponsorizzando (per la propria visibilità?) uno strumento inutile.
Lancio, allora, una proposta a costo zero e senza bisogno di etichette, per le prossime festività e oltre. Se proprio vogliamo tenere sottocontrollo il territorio, impariamo ad uscire a fare quattro passi la sera. Meglio che la tv. Meglio che sentinellare i predoni da dietro le finestre. Facciamo quattro passi perché fa bene, perché si parla e non ci si annichilisce davanti agli schermi, perché ci sono le stelle…
Usciamo e percorriamo il territorio per piacere, non per paura. Ne guadagnerà, e molto, la nostra qualità della vita.
Dal blog di Alfio Sironi