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A Biassono un custode fa rimuovere una foto in mostra. "Potrebbe offendere la Giunta"



In tempi di legge bavaglio capita anche che il bavaglio anziché sulla bocca venga apposto sull'occhio, o meglio, sull'ottica! In occasione della festa di Halloween, il museo di Biassono ha ospitato la mostra fotografica "Fantasmi... immagini di confine", in cui veniva trattato l'argomento "fantasmi" in senso lato.
Durante l'allestimento è accaduto che il custode del museo abbia invitato l'autore M.A., noto professionista, a rimuovere una foto in cui era immortalata una manifestazione di piazza contro la mafia, nell'ambito del tema "Fantasmi di mafia". La causa del contendere era un cartello leggibile in foto, in protesta contro la mafia e apertamente schierato contro il PdL.
La motivazione addotta è stata il timore di avere rimostranze da parte della giunta leghista del comune, proprietario del museo. La questione è stata risolta pacificamente, ovviamente con la rimozione della foto, ma ricorda un atto di censura ingiustificata.
Se la preoccupazione del custode infatti appare attenersi al motto secondo cui prevenire sia meglio che curare, è fastidioso constatare in primis come venga tutto "buttato in politica" e che si voglia ravvisare ovunque la polemica. In secondo luogo è  altrettanto triste che non solo nell' ambito di un discorso politico venga usata la censura per mettere a tacere espressioni di dissenso, ma che addirittura in un contesto apertamente apolitico si ponga il veto alla rappresentazione di qualsiasi dettaglio che potrebbe risultare non gradito ad una giunta, come se ci fosse un'immagine "ufficiale", univoca ed assoluta, da mantenere. Nel caso in questione inoltre l'interpretazione polemica data alla foto appare pretestuosa in quanto era impossibile travisare il significato ed il contesto della foto, oltretutto corredata da didascalia.

Gli autori di Vorrei
Cecilia Brambilla