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La vittoria dell'avvocato a Milano e quella di De Magistris a Napoli abbattono tanti dei luoghi comuni in cui da sempre sguazzano politicanti e politicisti e afferma un metodo che arriva da lontano, dalla Puglia: chiarezza, passione, partecipazione. Può valere anche per il capoluogo brianzolo?

Il vento è cambiato. Se dopo un ventennio di dominazione ciellino-berlusconiana Milano acclama un avvocato molto di sinistra qualcosa vorrà dire. Se Napoli, feudo di un Partito Democratico addormentato sui sacchi dell'immondizia elegge un combattente come De Magistris qualcosa vorrà dire.

Vuol dire tante cose e alcune in particolare. Ad esempio che tutti i  discorsi tattici che da lustri ci propinano sulla corsa al centro, sul moderatismo (che poi si è sempre rivelato come appiattimento sulle posizioni della destra sul piano economico e dei diritti civili) non stanno in piedi. I cittadini hanno detto chiaro e tondo che c'è voglia di chiarezza e cambiamento. I cittadini hanno dimostrato di essere molto al di là dei calcoli asfittici e senza prospettive dei mammasantissima del Centrosinistra (quelli che non vincono mai eppure sono sempre lì). Agli amministratori di destra i cittadini hanno detto che la storiella dell'uomo nero non funziona più, che neri lo diventeremo tutti se contro l'inquinamento si continua a non far nulla. I cittadini hanno detto che dopo venti anni una città che non funziona, abbruttita e intristita ha bisogno di aria fresca. E quando si lascia davvero ai cittadini la possibilità di scegliere chi votare, succedono cose molto sorprendenti: i cittadini scelgono chi vogliono loro, alla faccia della televisione, degli spin doctor da baraccone, dei guru mumificati dietro giochi di potere. People have the power, finalmente. Il potere di chiedere un futuro più pulito, più felice. Di avere un orizzonte a cui guardare e non solo delle spalle da guardarsi.

Il vento è cambiato. Anche in Brianza, se è vero che i comuni sopra i 15.000 abitanti in cui il Centrosinistra ha vinto sono 4 su 4. Qualcosa vorrà dire. Vuol dire che anche nella tana del lupo, i cittadini hanno scoperto che il lupo va spesso a caccia solo per se stesso.

Cambierà il vento anche a Monza? L'anno prossimo si vota anche nel capoluogo, dopo i 5 anni del Mariani bis e forse dopo l'adozione di un Piano di Governo del Territorio in cui - tanto per cambiare - gli interessi in primo piano non sono la vivibilità, la cura dell'ambiente e quindi la vita dei cittadini. Gli interessi sono quelli di sempre: i guadagni dei palazzinari nascosti dietro la scusa dei quattro soldi degli oneri di urbanizzazione... con cui comprare le maschere anti-gas.

Cambierà il vento anche a Monza o continueremo a immalinconirci per una città che reprime ogni forma di aggregazione e di confronto, una città in cui il massimo che si riesce a fare è la gara di lancio del telefonino in Piazza Duomo? Una città che svende la Villa Reale perché incapace di gestirla. Una città ricchissima in cui Sindaco e assessori si spaventano a dare accoglienza ad una manciata di profughi disgraziati?
Arriverà anche a Monza il metodo Pisapia? Un metodo adottato prima ancora in Puglia, padre dell'eresia Vendola (ricchione comunista che sta risollevando una terra battezzata nera e disperata dai soliti baffini e baffoni).

Peolple have the power canta zia Patti. Le persone hanno il potere. Che le persone lo usino!

 

 

Gli autori di Vorrei
Antonio Cornacchia
Antonio CornacchiaWebsite: www.antoniocornacchia.com

Sono grafico e art director, curo campagne pubblicitarie e politiche, progetti grafici ed editoriali. Siti web per testate, istituzioni, aziende, enti non profit e professionisti.
Scrivo soprattutto di arti e cultura.

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