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Completato il processo di innovazione del sito della nostra rivista: siamo sul cloud, con un server alimentato al 100% da fonti rinnovabili. In più messa a punto la navigazione “responsive” adatta a qualsiasi dispositivo (pc, smartphone o tablet) e un sistema di gestione dal cuore open source. Abbiamo passioni antiche e un motore all'avanguardia.

 

Nelle ultime settimane il sito di Vorrei ha tribolato un po', voi lettori l'avrete notato per i ripetuti momenti di vuoto in cui non era raggiungibile oppure funzionava parzialmente. Vi spieghiamo perché.

Da tempo il classico servizio di hosting ci stava stretto, non reggeva più il numero di lettori, le funzionalità multimediali (le foto gallery, i video, gli audio...) così negli ultimi mesi siamo passati sul cloud, un tipo di hosting all'avanguardia, flessibile (in senso buono) e modulabile in base alle esigenze della rivista. Il passaggio non è stato indolore perché ridendo e scherzando Vorrei raccoglie ormai decine di migliaia di articoli e foto e il “trasloco” non è cosa da 5 minuti. La fase di messa a punto è quasi ultimata e dovreste già notare i benefici in termini di velocità e scorrevolezza della lettura.

L'occasione era troppo ghiotta però per non approfittare e dare una sistemata anche all'aspetto ecologico del nostro sito. Ora possiamo dirlo: i server su cui gira Vorrei sono alimentati al 100% da fonti rinnovabili, grazie alla collaborazione fra il nostro provider e il consorzio CRE Romagna Energia.

In più abbiamo reso tutte le nostre pagine perfettamente navigabili da qualsiasi dispositivo: che voi usiate il pc, lo smartphone o il tablet, potete leggere in tutta tranquillità i nostri contenuti senza dover fare salti mortali, incrociare le dita o girare il display.

Da sempre il sito ha un cuore open source (lunga vita a Joomla!) a cui abbiamo affiancato una impaginazione che si adatta allo strumento che state utilizando. È questo il tipo di tecnologia che ci piace: al servizio delle persone, e non il contrario.

Tutto questo lavoro è stato curato da Antonio Cornacchia, sì il direttore, la cui professione è quella di art director e di designer della comunicazione. A cui, in cambio di tutto questo impegno non profit, la redazione ha concesso un piccolo vezzo che non è certo solo grafico: da ieri alla testata si sono affiancate due bandierine. La prima è quella della pace, per cui mai smetteremo di tifare, la seconda è quella dell'Unione Europea in cui crediamo, solo che la vorremmo umana, molto più umana. Una Unione di popoli, culture e persone. Non di banche e finanzieri.

Adesso le nostre antiche passioni, la cultura e l'ambiente, hanno un motore all'avanguardia. Buona lettura.

A Vorrei tifiamo per la pace. Vorrei per una Europa dei popoli, non delle banche.