Basta bivacchi in piazza Libertà: un’ordinanza per salvaguardare Palazzo Terragni
Tutelare maggiormente il centro storico e in particolare la piazza e il suo maggior monumento, Palazzo Terragni, impedendo gli atti di inciviltà, i bivacchi e l’abbandono di rifiuti negli spazi adiacenti e contrastando con sanzioni i comportamenti contrari al senso civico quali schiamazzi e disturbo ai cittadini. Il 28 giugno il sindaco Concettina Monguzzi ha firmato una severa ordinanza urgente «finalizzata ad assicurare l’uso pubblico e la tutela dei beni monumentali da attività e comportamenti degenerativi, lesivi del decoro urbano». Le prescrizioni si concentrano in modo particolare sugli spazi attigui a Palazzo Terragni che risultano troppo di frequente utilizzati in modo improprio. In particolare saranno repressi con maggior severità «schiamazzi, bivacchi, soste finalizzate al consumo in loco di cibi e bevande o alla riproduzione di musica ad alto volume» che rappresentano a tutti gli effetti «un utilizzo improprio dei beni pubblici e del patrimonio artistico».
“L’ordinanza è uno degli strumenti che abbiamo a disposizione per indirizzare i comportamenti corretti e civili – sottolinea il Sindaco Monguzzi - che tengano conto dei diritti e delle necessità di tutti: di chi transita in piazza, delle associazioni e dei cittadini che utilizzano palazzo terragni e anche di chi vive la piazza come luogo di relazioni ed aggregazione. Purtroppo per alcune persone è necessario un divieto esplicito e chiaro perchè il loro comportamento sia consono al luogo pubblico. E in alcuni casi usare argomenti persuasivi e atteggiamenti dialoganti non è sufficiente”. Il giro di vite, che fa seguito al recente divieto di gioco a calcio e che scatterà dopo un’iniziale fase di sensibilizzazione ed informazione preventiva ad opera dagli agenti di Polizia locale per i prossimi 15 giorni, si è reso necessario per l’aumento – dovuto anche al periodo estivo – dei fenomeni di vandalismo e maleducazione in piazza. Appositi cartelli indicheranno il contenuto dell’ordinanza, grazie alla quale gli agenti potranno sanzionare le violazioni con multe comprese fra un minimo di 25 e un massimo di 500 euro, oltre all’eventuale obbligo di ripristinare il precedente stato dei luoghi e rimuovere i rifiuti.
L’ordinanza - valida sino al 31 maggio 2017 - fa divieto tra l’altro di sdraiarsi sul «gradone» di palazzo Terragni, di sedersi sugli scalini d’ingresso, di imbrattare, di consumare alimenti o bevande sullo storico monumento, così come di utilizzare fonti sonore ad alto volume e di gettare rifiuti, urlare e importunare i passanti, o comunque di «avere un comportamento contrario al senso civico». Si tratta di provvedimenti anche preventivi per «contrastare atti e comportamenti che di per sé non si configurano come reato ma che, comunque, sono tali da compromettere la vivibilità della comunità comportando il danneggiamento del patrimonio pubblico e turbando gravemente l’accesso e la libera fruizione degli spazi pubblici».
«Con questa ordinanza forniamo alla nostra Polizia locale strumento giuridico per reprimere comportamenti incivili nel luogo più centrale della città – sottolinea l’assessore alla Sicurezza Roberto Beretta –. La cittadinanza ci chiede con sempre maggiore insistenza di poter vivere Piazza Libertà in totale sicurezza e tranquillità e perché questo accada c’è bisogno di una pluralità di iniziative, che in parte abbiamo già assunto: il rinnovo completo della videosorveglianza, il divieto dei giochi pericolosi, un arredo urbano che invita alla sosta, l’intensificazione delle pattuglie di vigilanza».
«Dopo la chiusura della scuole – aggiunge Beretta – gli agenti di Polizia locale hanno potuto aumentare la loro presenza in piazza Libertà e questo, unitamente alla volontà di dialogare con chi vive il centro, ha permesso di ridurre le violazioni riscontrate nell’utilizzo degli spazi adiacenti a Palazzo Terragni. Lo ripeto: anche con questa ordinanza (così come con la chiusura al traffico) tendiamo a trasformare piazza Libertà in un tranquillo salotto ancor più gremito di famiglie, di mamme con i bambini, di nonni con i nipotini; è questa la soluzione più civile e duratura: allora sarà la gente stessa che “abita” la piazza a garantirne una vivibilità gradevole per tutti».
Lissone, 29 Giugno 2016