IL 23 MAGGIO 2016 CONFERMATO SCIOPERO GENERALE

DEI 22 MILA DIPENDENTI DI POSTE ITALIANE DELLA LOMBARDIA

Per un giorno, il 23 maggio, il postino non suonerà alla porta e i duemila Uffici Postali della Lombardia non apriranno al pubblico. E’ confermato lo sciopero generale unitario di tutto il personale di Poste Italiane della regione a cui parteciperanno anche i lavoratori di Monza e Brianza. Il corteo delle lavoratrici e dei lavoratori partirà dal Teatro Dal Verme, in via San Giovanni sul Muro e si concluderà in Piazza Affari con i comizi conclusivi dei Segretari Regionali delle Organizzazioni Sindacali. Si concluderà così il primo mese di mobilitazione di tutta la categoria iniziato con lo sciopero delle prestazioni straordinarie. Diversi soni i motivi alla base dell’agitazione.

In primo luogo i problemi relativi alla riorganizzazione del Recapito, avviata anche in Lombardia in modo unilaterale nonostante l’evidenza delle molteplici criticità che sta comportando l’applicazione del modello del recapito a giorni alterni nelle provincie di Pavia e Bergamo  e che prevederà lo stesso modello di recapito, entro fine anno, nel territorio di Monza e Brianza.

Gli investimenti promessi non arrivano, aumentano le giacenze e peggiora la qualità del servizio. Le proteste di cittadini e Amministrazioni Comunali lo stanno a dimostrare. Finora l’azienda è stata sorda alla richiesta di sospendere la riorganizzazione per cominciare a rivedere il modello organizzativo che rischia di produrre l’ennesimo fallimento.

In secondo luogo si vuole denunciare l’ormai cronica carenza di organico negli Uffici Postali, che sta comportando pesanti disagi al personale applicato negli uffici. Distacchi e trasferte pressoché quotidiani per sopperire la mancanza di personale, mancati pagamenti delle prestazioni straordinarie, impossibilità di usufruire di ferie. Situazioni che nel territorio di Monza e Brianza, noi denunciamo da diverso tempo. A questo si aggiunge anche la mancanza di una seria formazione del personale, alle prese con continue modifiche delle normative sul controllo della liquidità (ad esempio le normative antiriciclaggio) che spesso porta a provvedimenti disciplinari anche pesanti.

Infine forte è preoccupazione per i propositi, non smentiti dal Governo, di vendita di ulteriori quote di Poste Italiane che ridurrebbe la proprietà pubblica ad un ruolo marginale. Uno scenario che rischia di cambiare la natura dell’azienda, la sua unicità e i livelli occupazionali. Monza e Brianza, insieme alla Lombardia non sono soli con questa mobilitazione, altre importanti regioni come la Toscana, l’Emilia, la Sicilia, il Veneto hanno aperto conflitti di lavoro e proclamato scioperi regionali. Il prossimo passo dovrà essere la generalizzazione su tutto il territorio nazionale dell’agitazione, condizione necessaria per raggiungere gli obbiettivi che ci siamo posti.

Monza 18 maggio 2016

Ufficio Segreteria e Comunicazione

CGIL Monza e Brianza

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