A partire dal 2007, l’Assessorato all’Educazione del Comune di Monza - su proposta del Tavolo Comunale per le Manifestazioni Civili e in collaborazione con ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati) di Sesto San Giovanni - offre alle Scuole Secondarie di II grado la possibilità far prendere parte gratuitamente a studenti e docenti alla delegazione monzese che si reca all’annuale manifestazione internazionale di Mauthausen.

Il viaggio di quest’anno della durata di 5 giorni (5/9 maggio 2011) ha visto la partecipazione di 8 istituti scolastici, per un totale di 12 studenti e 1 docente.

Oltre alla delegazione monzese erano presenti studenti e insegnanti di altri comuni (Sesto San Giovanni, Muggiò…).

Il pellegrinaggio ai campi di sterminio ha compreso la visita a diversi lager (DACHAU - CASTELLO DI HARTHEIM – GUSEN – MAUTHAUSEN) e il soggiorno degli studenti a Monaco e a Linz. Durante la cerimonia di commemorazione che si è svolta sabato nel Campo di Gusen, Milena Bracesco (membro del Gruppo Comunale per le Manifestazioni Civili, rappresentante di ANED e figlia di un deportato di Harteim) ha portato la sua testimonianza a ricordo del padre e di tutte le vittime italiane dei lager nazisti.

Domenica 8 maggio si è tenuta la 66° manifestazione internazionale all’interno del campo di Mauthausen, in tale occasione il Comune di Monza è stato rappresentato dall’Assessore all’Educazione Pierfranco Maffé.

L’Amministrazione Comunale – afferma l’Assessore all’Educazione Pierfranco Maffè -crede fortemente nella valenza educativa di questi viaggi della memoria. Si tratta di un’opportunità che diamo ai ragazzi di conoscere un pezzo, seppur drammatico, della nostra storia. Anno dopo anno stiamo raccogliendo sempre maggiore interesse da parte sia degli studenti e che delle scuole che stanno dimostrando un’attenzione particolare a questo genere di iniziative nella consapevolezza dell’importanza di non dimenticare. Degna di nota la testimonianza di Milena Bracesco, che, durante la cerimonia internazionale di commemorazione al campo di Gusen, ha ricordato la drammatica esperienza vissuta dal padre deportato”.