Sabato 21 maggio 2011 a CAORSO (PC) - UNA GRANDE CATENA UMANA PER FERMARE IL NUCLEARE!

Insieme per l’energia pulita: Vogliamo votare e decidere del nostro futuro! Lo stop del governo al nucleare è semplicemente un trucco per impedire ai cittadini di votare al referendum del 12 e 13 giugno e imporre in questo modo le centrali nucleari domani. Allo stesso tempo si cerca di impedire anche il referendum sull’acqua e cala la congiura del silenzio. Non è bastata Cernobyl e neanche Fukushima per capire che l’energia nucleare è troppo pericolosa e non ha futuro!
Occorre per questo riaffermare la nostra voglia di democrazia, occorre andare a votare al referendum ed occorre dire SI per fermare il Nucleare ed incrementare le fonti energetiche rinnovabili e sviluppare la ricerca scientifica per tutelare l’ambiente creando occupazione qualificata.

Lo facciamo tutti insieme a Caorso, sede della più
consistente, controversa e fallimentare esperienza nuclearista italiana .
Al Governo italiano, che l’ha indicato tra i siti più probabili per accogliere una delle prime realizzazioni delle 13 centrali nucleari previste, chiediamo l’avvio del processo di dismissione e la chiusura definitiva dell’impianto!

PROGRAMMA
ore 14,30 Ritrovo dei partecipanti a ZERBIO (frazione di Caorso, vicino alla Centrale)
ore 15,00 Composizione della CATENA UMANA di km 2,4 tra la ex Centrale e il Comune di Caorso
ore 16,30 FESTA INSIEME A CAORSO (campo sportivo) - Interventi, musica, spettacoli

La manifestazione è organizzata dai COMITATI FERMIAMO IL NUCLEARE DI LOMBARDIA ED EMILIA ROMAGNA
www.fermiamoilnucleare.it fermiamoilnucleare.lombardia@gmail.com
PER ARRIVARE A CAORSO: c'è chi ci arriva con mezzi propri, chi in bicicletta, chi in car pooling. Interessante la combinazione bici+treno, da Piacenza o da Cremona. I comitati locali stanno organizzando pullman: contatta il circolo Legambiente più vicino oppure i comitati promotori che trovi su questo link:
http://www.legambiente.org/section.php?p=single&type=primo&id=1103

I MILANESI potranno sfruttare i pullman che partono da Milano (alcuni anche da Lecco con scalo tecnico a Milano: contattate lecco@legambiente.org) da M2 Cascina Gobba. I posti devono essere prenotati! appuntamento alle ore 13,00 a Cascina Gobba - ritrovo oltre il parcheggio dietro la stazione della metro, lato tangenziale Est
Rientro previsto con partenza da Caorso ore 19/19,30 (ci regoliamo secondo la durate della manifestazione e la qualità della musica, ottima pare) con rientro su Milano alle ore 20,30 ca. Costo del pullman € 12,00.
FATECI SAPERE ENTRO DOMANI MAX VENERDÌ MATTINA DI QUANTI POSTI AVETE BISOGNO: SCRIVETE A SERENA BRUNELLI  s.brunelli@legambiente.org oppure chiamateci presso la sede regionale Legambiente - 02 87386480


Giuliano Pisapia: il 12 e 13 giugno andiamo a votare Sì per fermare il nucleare- http://www.youtube.com/watch?v=z0Ugyh_J7b0

ultimo comunicato dal sito nazionale - 21 maggio: 10 catene umane per chiudere il nucleare
L’ITALIA NON VUOLE TORNARE AL NUCLEARE:
STOP ALLA CENSURA SUI REFERENDUM IL PARLAMENTO NON CANCELLI IL DIRITTO A DECIDERE SUL NOSTRO FUTURO
(leggi tutte le notizie: sul sito del comitato per il referendum, www.fermiamoilnucleare.it)

Roma, 18 maggio 2011. A pochi giorni dal plebiscito antinucleare in Sardegna e mentre la Camera dei deputati discute del decreto Omnibus che vuole cancellare il referendum sull’atomo del 12 e 13 giugno, in Italia si terrà una delle più grandi manifestazioni antinucleari dai tempi del referendum del 1987. Sabato 21 maggio dieci catene umane, organizzate dal Comitato ‘Vota Sì per fermare il nucleare’, cingeranno altrettanti siti nucleari o in lizza per diventarlo: Saluggia (Vercelli), Caorso (Piacenza), Chioggia (Venezia), Monfalcone (Gorizia), Montalto (Viterbo), Termoli (Campobasso), Nardò (Lecce), Scanzano Jonico (Matera), la foce del fiume Sele (Salerno) e Palma di Montechiaro (Agrigento).“Per dire no all’assurdo ritorno italiano all’energia atomica proprio mentre il mondo guarda sgomento il dramma di Fukushima e si interroga sul futuro dell’atomo. Non vogliamo – affermano le oltre 80 associazioni del Comitato – che il nostro Paese faccia una scelta antistorica, antieconomica e soprattutto pericolosa”.

Dalle catene umane si leverà anche un grido di protesta “contro la disinformazione e la sordina messa all’appuntamento referendario: gli italiani hanno il diritto di sapere quello che sta capitando al referendum nucleare: dai tentativi di boicottaggio alla censura ancora in atto sulla tv pubblica”. E proprio contro i tentativi di sabotare l’appuntamento col voto del 12 e 13 giugno, il Comitato rivolge un appello ai deputati: “Il Parlamento non si presti al raggiro del decreto Omnibus che vuole cancellare il referendum senza fermare veramente i programmi atomici del governo. Dica no a questo scippo di democrazia”.

Le catene umane, dove e perché
 Saluggia (Vercelli – ore …). Nel comprensorio nucleare di Saluggia hanno sede l’ex impianto di riprocessamento Eurex-SO.G.I.N e il deposito nucleare Avogadro di combustibile irraggiato. In questo sito sono conservate 164 barre di combustibile nucleare  provenienti dalle varie centrali Italiane, 230 m3 di scorie liquide e 5 kg di plutonio. Il tutto a breve distanza dalla Dora Baltea e dal Po in piena zona ad elevato rischio di alluvioni (eventualità già verificatasi nel 1994 e nel 2000). Nello stesso sito é stata inoltre da poco autorizzata la costruzione di due nuovi depositi nucleari. 
Monfalcone (Gorizia – ore 15). Il territorio del comune di Monfalcone è uno dei siti papabili per la realizzazione di un impianto nucleare.
Caorso (Piacenza – ore 15). La centrale nucleare di Caorso, entrata in funzione nel 1978 con 860 MW di potenza, è la più grande e più recente delle centrali nucleari italiane in funzione prima del referendum del 1987. Attualmente ospita ancora 8.700 fusti di rifiuti radioattivi di 1^ e 2^ categoria. È tra i siti più probabili per la costruzione di una nuova centrale nucleare.
Chioggia (Venezia – ore 15.30). Il Veneto è una regione fortemente interessata dai progetti di costruzione di nuove centrali nucleari e dal deposito di rifiuti radioattivi. Chioggia è uno dei comuni di maggiore interesse per il ritorno dell’atomo, insieme a Legnago e la zona del delta del Po.
Montalto di Castro (Viterbo – domenica, 22 maggio, ore 10). A Montalto di Castro era in costruzione la quinta centrale nucleare italiana con due reattori di 982MW di potenza. Il cantiere è stato fermato nel 1988 a seguito del referendum e ai danni riportati nell’alluvione nel 1987. L’impianto è stato poi convertito in una centrale termoelettrica. Il nuovo programma nucleare italiano potrebbe ripartire dal vecchio progetto di costruire qui due reattori. A Montalto è presente una delle centrali fotovoltaiche più grandi d’Europa.
Termoli (Campobasso – ore 15.30). Tra Termoli e Campomarino, presso la foce del fiume Biferno, è stata individuata una zona potenzialmente adatta ad ospitare una centrale nucleare.
Nardò (Lecce – ore 19.30). La costa tra Manduria e Nardò è stata identificata fin dal 1979 come zona idonea ad ospitare un impianto nucleare. Nel 2008 il Comune di Nardò si è dichiarato “territorio denuclearizzato”, come molti altri territori nella regione Puglia.
Scanzano Jonico (Matera – ore 15). Nel 2003 il Governo Berlusconi ha identificato Scanzano Ionico come luogo per la costruzione del deposito definitivo delle scorie nucleari italiane, con un processo decisionale che non ha visto il coinvolgimento delle autorità locali. La zona in realtà non risulta idonea, per ragioni geologiche, ad ospitare un deposito. Il progetto è stato accantonato in seguito alle forti proteste della popolazione.
Palma di Montechiaro (Agrigento – ore 10.30). La costa agrigentina nei pressi di Palma di Montechiaro è oggetto di studio per la localizzazione di una centrale nucleare, in virtù della disponibilità di acqua e della relativa stabilità sismica della zona.
Foce del fiume Sele (Salerno – ore …). Stando a un documento del Cnen (Comitato nazionale per l’energia nucleare) risalente al 1979, l’incrocio di vari parametri di rischio porterebbe ad identificare la Foce del Sele, tra i Comuni di Eboli e Capaccio-Paestum, come uno dei siti considerati idonei ad accogliere una nuova centrale atomica.