ADOZIONE PGT: ULTIMA TRAGICA SCENA

Il nostro voto CONTRARIO, dopo una maratona iniziata  a gennaio 2011, è così motivato:

-NON E’ UN PIANO: è un insieme confuso  di previsioni edificatorie  senza alcuna progettualità e senza alcuna pianificazione, che non tiene conto  dei fabbisogni e dei servizi utili ai cittadini, in contrasto oltretutto con la legislazione vigente e con gli impegni di sviluppo sostenibile assunti dallo stesso Comune di Monza in altre sedi;

-DANNOSO per la città: non si capisce quale sia l’interesse pubblico nel prevedere un aumento di popolazione di 40.000 abitanti, nuove costruzioni per 4.500.000 di metri cubi di cemento , consumo di aree libere ed agricole per  oltre 3.000.000 di mq. Di contro: il limitato incremento di popolazione,  la crisi economica,  l’invenduto e lo sfitto (oltre 2000 alloggi).

Come ci si sposterà in una città già congestionata oggi? La previsione di una mini metropolitana e della ovovia sul canale Villoresi fanno solo sorridere…. Non viene prevista alcuna priorità alle infrastrutture perché vengano realizzate prima dell’edificazione e…chi la finanzierà?

L’approvazione del Piano creerà diritti pesantissimi dei privati, che sarà molto difficile contrastare;

-A VANTAGGIO DI POCHI: non certo dei cittadini residenti che hanno già mille problemi di mobilità e di servizi, non certo a vantaggio della vivibilità della città che avrà meno aree verdi, non certo a vantaggio delle finanze comunali che verranno dissanguate dalla necessità di nuovi servizi e di nuove urbanizzazioni. Ma solo a vantaggio di alcuni proprietari di aree che, grazie alla rivalutazione economica dei loro terreni, potranno far cassa. Il caso Cascinazza è esemplificativo: dopo che la vicenda giudiziaria trentennale è stata conclusa definitivamente con la sentenza della cassazione del dicembre 2006 che ha condannato il privato a risarcire le spese legali al Comune, ora viene riaperta la questione concedendo una volumetria esagerata (580mila metri cubi pari a 80 palazzi );

-SENZA PARTECIPAZIONE: i cittadini sono stati tenuti all’oscuro delle trattative con i proprietari delle aree, gli unici interlocutori ritenuti degni di essere ascoltati. Una informazione istituzionale distorta, tramite Tua Monza (novembre 2010), che prometteva servizi aggiuntivi senza dire a quali costi e con quale distruzione  del territorio;

La gestione del Consiglio Comunale è stata di parte, sono stati eliminati  immotivatamente gran parte degli emendamenti presentati dalla minoranza, le votazioni sono avvenute con seconde convocazioni a numero legale ristretto (14 consiglieri anziché 21) e su tutte queste irregolarità  abbiamo presentato 2 Esposti ed un Atto di contestazione al Prefetto;

CONTINUEREMO A CONTRASTARE sia sul piano giuridico che su quello politico questa Variante che non risponde alle reali priorità di Monza, per evitare il peggio e perseguire il bene di Monza.

Città Persone

Monza, 5 Ottobre 2011