incontro con figuranti in abito storico

DA MARIA ANTONIETTA A PAOLINA

la moda a cavallo della Rivoluzione Francese

Sabato 22 ottobre 2011, ore 15.00

Biblioteca Civica di Mezzago (Monza)

Via Stefano Biffi 32 – Ingresso libero – Info: 349/5422273

La Rivoluzione Francese fu un periodo di radicale sconvolgimento sociale, culturale e politico che segnò la fine dell’epoca moderna e l’inizio di quella contemporanea. Un periodo talmente controverso e complicato da meritare continue riletture, turbinio straordinario di idee, movimenti politici, cadute e di ascese di personaggi e classi sociali. Mai come in quel periodo, dove ogni atteggiamento veniva giudicato come espressione diretta del proprio credo politico, tanto da far meritare la ghigliottina a chi non ostentava i segni distintivi della Rivoluzione, la moda ha subito cambiamenti epocali. I coletti alti delle nuove giacche maschili denunciavano l’integrità rivoluzionaria di chi li portava, uomini nuovi e orgogliosi che paravano il collo dalla lama della ghigliottina e portavano i calzoni lunghi in spregio a quelli corti al ginocchio degli aristocratici, e le dame ostentavano un nastrino rosso al collo, quasi a voler esorcizzare il taglio fatale. Mai come prima e dopo questo periodo la moda è cambiata in modo così radicale: in venti anni si è passati dal fasto e dagli eccessi dorati della monarchia assoluta al rigore classicheggiante dell’impero napoleonico che faceva esplicito riferimento all’eleganza leggera dell’antica Grecia e ai fasti militari di Roma. A questo tema è dedicato l’incontro che si terrà Sabato 22 ottobre presso la Biblioteca Civica di Mezzago (Monza), organizzato da Associazione Napoleonica d’Italia e Souvenir Napoléonien. Una simpatica chiacchierata che, grazie alla competenza di due esperti di storia del costume e della moda, Rossana Bellotti e Enrico Ercole, porterà il pubblico indietro nel tempo alla scoperta di usi, costumi, modi e mode di due epoche fondamentali della nostra storia divise dal taglio netto della Rivoluzione Francese e della ghigliottina. Per farlo son state scelte due “signore” incontrastate della moda del loro tempo: la regina di Francia Maria Antonietta e Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone: grandi donne di carattere e potere che seppero, a modo loro, imporre il proprio stile con grazia ed eleganza, tanto da essere ancora oggi considerate vere e proprie icone di stile in tutto il mondo. Il tutto sarà vivificato dalla proiezione di immagini e dalla presenza di figuranti in costume che mostreranno dal vivo le caratteristiche di ogni stile: per scoprire che sotto alle ampie gonne di Maria Antonietta si nascondeva una vera e propria impalcatura di legno, stoffa e ferro e che invece all’epoca di Paolina le dame facevano a gara a chi portava il vestito più impalpabile.

Rossana Belotti, imprenditrice e appassionata del periodo napoleonico, ritrarrà la nascita della moda sul finire del ‘700 e l’evoluzione che ne seguì, fino agli usi e costumi del periodo napoleonico, con lo stile altamente femminile rappresentato da Paolina.

Enrico Ercole, giornalista ed esperto di storia del costume, curatore di molti eventi dedicati ai sovrani francesi e austriaci, ci introduce ai fasti della moda ai tempi di Maria Antonietta.

Maria Antonietta, la sovrana francese destinata a salire i gradini della ghigliottina suggellando col proprio sangue il trionfo della Rivoluzione Francese, salì al trono a fianco del marito, il mite Luigi XVI, nel 1774. Dopo il lungo periodo in cui la moda e lo stile del regno più “stiloso” d’Europa erano stati dettati esclusivamente dai sovrani (Luigi XIV e Luigi XV), finalmente la Francia tornava ad avere una regina giovane e affascinante, assai propensa a cedere alle lusinghe e ai lazzi della moda. Al contrario del consorte, uomo sciatto e poco curato nel vestire, Maria Antonietta seppe imporre da subito il proprio stile: dapprima opulento oltre ogni misura, con altissime pettinature incrostate di gioielli e piume e fastosi abiti con paniers ampissimi, per poi farsi quasi agreste, con le scandalose chemise di mussola e più comodi abiti all’inglese privi di gabbie e busti steccati. Fu la sovrana dell’eccesso, la dama che non esitò a presentarsi con una nave da guerra fluttuante tra i riccioli di un’acconciatura alta quasi mezzo metro e con abiti talmente incrostati di pietre preziose da rendere impossibile qualsivoglia movimento, ma anche la dama soave che scandalizzò la Francia per essersi fatta ritrarre in abiti talmente semplici e leggeri da farla sembrare quasi nuda. Insomma, fu la regina dell’eccesso, in un senso e nell’altro, colei che dando via libera al costosissimo estro del suo coiffeur, Leonard, e della sua modista, Rose Bertin, inventò le figure professionali dei moderni parrucchieri e stilisti, colei che trasformò la moda francese in un vero e proprio modello di vita e ostentazione monarchica.

Paolina Bonaparte, nasce nobile ma assai povera, ma arriva, grazie al più celebre fratello Napoleone I, ai fasti inimmaginabili della corte imperiale. Si dice che vinse tante battaglie a letto più di quante ne vinse il glorioso fratello in guerra e in politica. Maria Paola Bonaparte, la più amata tra le sorelle di Napoleone, va in sposa a 17 anni al generale Victor Emmanuel Le Clerc e ne seguì la carriera fino a Santo Domingo, da cui tornò vedova in Italia nel 1802. Sposa in seconde nozze per “convenienza diplomatica” il principe Camillo Borghese nel 1803, vantando così anche il titolo nobiliare di Principessa Borghese, e diventando uno dei personaggi più popolari e mondani del tempo. Non ebbe un gran ruolo nella storia, ma Paolina gode di una fama inarrivabile per la sua leggendaria bellezza, la sua irrequietezza, i numerosi amanti che cambiava a seconda dell’umore, e per il suo comportamento anticonformista, che le ha dato la palma di prima vera femmista dell’epoca. La sua vita era piena di capricci ma fu la musa ispiratrice delle numerose opere di Antonio Canova (Venere Vincitrice) e di moltissimi altri artisti. Come modello e simbolo dell’epoca napoleonica, influenzava Parigi e Roma, liberando la moda, dopo ben due secoli, dalla servitù di sottogonne ampie e strutturate, di busti opprimenti e dal fastidio di parrucche e trucchi pesanti. Paolina e le sue toilette e gli splendidi accessori, i suoi abiti trasparenti di mussola, e la fascinosa capacità di vivere circondata dalla bellezza: la sua casa a Roma (Villa Paolina Bonaparte Borghese già residenza del Cardinale Silvio Valenti Gonzaga, vicino a Porta Pia) fu descritta come la sola che offrisse la proprietà inglese, l'eleganza francese e il gusto italiano contemporaneamente. Non a caso è stata eletta quest’anno la donna più bella nell’arte italiana.

Enrico Ercole
349/5422273