La Brianza che non vogliamo

Le diverse inchieste giudiziarie hanno ormai dato un colpo mortale all’immagine della Brianza felice, laboriosa e onesta. Le infiltrazioni della n’drangheta, gli intrecci tra cementificazione e  corruzione politica  in Brianza ci stanno infatti raccontando un’altra storia.

Gli arresti del vicepresidente della provincia di Monza e Brianza Antonino Brambilla, dell’ex assessore provinciale  Rosario Perri, dell’ex assessore regionale Massimo Ponzoni , campione  delle preferenze in Brianza, dell’ex sindaco di Giussano Franco Riva e dell’imprenditore Filippo Duzzoni  ci raccontano l’ennesima storia di azioni criminose per mettere le “mani sul territorio brianzolo”, che in molti denunciano da tempo.

Sinistra Ecologia Libertà ritiene necessario che si diano segnali forti di discontinuità e in questo anche la provincia di Monza e Brianza deve fare la sua parte. Riteniamo che all’interno delle forze politiche  che governano la Provincia non ci siano le condizioni politiche e di trasparenza per  essere credibili nel loro ruolo di rappresentanti dei cittadini onesti e non di quel pezzo malato di intrecci  tra politica e affari che le inchieste hanno messo a nudo.

Il Presidente Allevi non può far finta che nulla sia successo e che non esista un problema politico. L’azzeramento della Giunta Provinciale è una condizione necessaria anche se, purtroppo, non sufficiente.

SEL  sostiene l’azione  della Magistratura nell’opera di indagine per portare alla luce tutto il malaffare in Brianza ed è impegnata perché la buona politica  sappia farsi carico di costruire un progetto di società, che sappia raccogliere attorno a sé risorse morali e culturali, produttive e sociali presenti anche nel nostro territorio

SEL di Monza e Brainza