Agli organi di informazione

Alle istituzioni

Alle forze politiche e sindacali

Oggetto: situazioni di crisi settore metalmeccanico in Brianza

Monza 19 gennaio 2012

Inviamo i dati del monitoraggio curato dalla Fim Cisl Brianza e relativo alle situazioni di crisi nel nostro territorio, riferito al periodo luglio – dicembre 2011.

In tutta la Brianza in questo secondo semestre sono 241 (contro le 217 del semestre precedente) le aziende industriali ed artigiane coinvolte da processi di crisi e/o difficoltà con un totale in queste realtà di 9.629 (erano 8.998) addetti occupati e di 6.380 (erano 5.604) addetti coinvolti dall’utilizzo di “ammortizzatori sociali.

Nello specifico i dati, in difetto negativo (mancano alcuni dati di realtà dove come Fim Cisl non siamo al momento a conoscenza), relativi al settore metalmeccanico e del territorio della Brianza vedono:

ü  89 aziende (erano 63) con l’utilizzo di cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO) e 4.822 addetti coinvolti (erano 3.178)

ü  11 aziende (erano 20) con l’utilizzo di cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) e 828 addetti coinvolti (erano 1.400)

ü  133 aziende (erano 124) con l’utilizzo di cassa integrazione in deroga con 596 addetti coinvolti (erano 614)

ü  9 aziende (erano 18) hanno utilizzato la procedura di mobilità (licenziamenti) con 134 addetti coinvolti (erano 412).

Come si vede nel secondo semestre 2011 in rapporto al primo semestre dell’anno, è aumentato il numero delle aziende interessate all’utilizzo della CIGO e della CIG in deroga con un aumento dei lavoratori coinvolti dal provvedimento della CIGO mentre quelli in deroga sono diminuiti, mentre sono diminuite sia le aziende che i lavoratori interessati alla CIGS e alla mobilità.

Va segnalato 1 solo caso di queste aziende dove si utilizza uno strumento “doppio”, 1 azienda dove oltre alla CIGS si utilizza anche la CIG in deroga per la presenza di apprendisti.

Pur in una rilevazione parziale e in difetto, va inoltre segnalato che in molte di queste aziende si sono fatti più di un accordo per la gestione dei singoli ammortizzatori, in qualche caso con il passaggio da uno strumento all’altro (es. da CIGO a CIGS o viceversa), va segnalato che per comodità di rilevazione si è inserito lo strumento utilizzato per ultimo.

Fatto 100 il totale degli occupati nelle aziende prese a riferimento da questo campione, si evince che il 76% dei lavoratori è coinvolto con l’utilizzo della CIGO, il 22% dalla CIGS e CIG in deroga e infine il 2% dalla mobilità.

Quasi il 93% delle aziende interessate dall’utilizzo degli ammortizzatori è al di sotto dei 100 dipendenti.

Questi dati testimoniano che si sta tentando ancora di mantenere una tenuta occupazionale dentro le aziende, nonostante le difficoltà e la durata di questa crisi e il massiccio ricorso agli strumenti, si è cercato di evitare il più possibile il ricorso della mobilità (licenziamenti collettivi) e dove lo si è fatto si è cercato di gestirlo in modo concordato e il meno traumatico possibile.

In riferimento al primo semestre del 2011, vi è un aumento del numero delle aziende coinvolte da processi di crisi oltre che del numero degli addetti, sono numeri ancora importanti, a testimoniare che la crisi non è ancora finita, anzi è tuttora molto evidente.

Vi sono anche aziende industriali che stanno utilizzando la CIG in deroga perché hanno utilizzato e di fatto esaurito tutti gli altri ammortizzatori “ordinari”.

Permane il problema della diminuzione del reddito dei lavoratori colpiti da questi provvedimenti che è aggravato nelle situazioni dove le aziende non sono in grado di anticipare il trattamento previsto e i lavoratori devono aspettare che l’erogazione arrivi direttamente dall’INPS dopo che sono state esaurite tutte le procedure amministrative.

Sono ancora poche le realtà in controtendenza e che danno segnali positivi, in qualche caso anche con assunzioni, si stanno invece evidenziando casi di aziende con difficoltà di natura finanziaria e che in alcuni casi incorrono in provvedimenti di natura fallimentare.

Questa crisi ha prodotto non solo conseguenze di rallentamento dell’attività produttiva ma si è anche sovrapposta alla debolezza strutturale del nostro apparato industriale e alla mancanza di “un sistema Paese” in grado di dare risposte coese

Non ha aiutato il rallentamento dei programmi di investimento causato anche dalle politiche restrittive di accesso al credito praticate dal sistema bancario.

Occorre difendere il sistema industriale con politiche adeguate!

Vanno attuate politiche pubbliche di sostegno agli investimenti e all’accesso al credito, condizionate da programmi di consolidamento industriale e piani sociali per l’occupazione da parte delle imprese

Va tutelata e sostenuta l’occupazione che costituisce insieme patrimonio professionale e di conoscenza per le aziende e preziosa ricchezza per il nostro territorio con l’utilizzo di strumenti alternativi ai licenziamenti e con l’attuazione di politiche attive del lavoro e di riqualificazione

Occorre quindi attivare le energie e le competenze dei sistemi locali (istituzioni, sistema formativo, imprese, sindacati), per l’analisi dei punti di criticità e l’individuazione di obiettivi e progetti di rafforzamento dei fattori di competitività, con la pianificazione dello sviluppo del territorio.

Riportiamo nello specifico la situazione del monitoraggio effettuato nelle quattro zone sindacali su cui siamo organizzati in Brianza come metalmeccanici.

Zona di Vimercate

58 aziende coinvolte con 4.703 addetti occupati e 2.357 addetti coinvolti, di cui:

20 aziende con utilizzo di CIGO e 1.413 addetti coinvolti

8 aziende con utilizzo di CIGS e 752 addetti coinvolti

29 aziende con utilizzo di CIG in deroga e 151 addetti coinvolti

2 aziende con utilizzo di mobilità e 41 addetti coinvolti

Zona di Desio

103 aziende coinvolte con 2.457 addetti occupati e 2.096 addetti coinvolti, di cui:

39 aziende con utilizzo di CIGO e 1.766 addetti coinvolti

1 azienda con utilizzo di CIGS e 28 addetti coinvolti

61 aziende con utilizzo di CIG in deroga e 277 addetti coinvolti

2 aziende con utilizzo di mobilità e 25 addetti coinvolti

Zona di Carate

46 aziende coinvolte con 889 addetti occupati e 537 addetti coinvolti, di cui:

18 aziende con utilizzo di CIGO e 343 addetti coinvolti

2 aziende con utilizzo di CIGS e 48 addetti coinvolti

23 aziende con utilizzo di CIG in deroga e 93 addetti coinvolti

3 aziende con utilizzo di mobilità e 53 addetti coinvolti

Zona di Monza

34 aziende coinvolte con 1.580 addetti occupati e 1.390 addetti coinvolti, di cui

12 aziende con utilizzo di CIGO e 1.300 addetti coinvolti

0 aziende con utilizzo di CIGS e 0 addetti coinvolti

20 aziende con utilizzo di CIG in deroga e 75 addetti coinvolti

2 aziende con utilizzo di mobilità e 15 addetti coinvolti

Cordiali saluti

Il Segretario generale

    Fim Cisl Brianza

   Gianluigi Redaelli