ALCATEL LUCENT - PESANTE PIANO DI DISIMPEGNO DELLA MULTINAZIONALE NEL NOSTRO PAESE
Il giorno 24 gennaio 2012 si è tenuto il previsto incontro al Ministero dello Sviluppo Economico.
L’azienda ha confermato il quadro negativo già fornito alla riunione ECID dello scorso 18 gennaio, indicando le ricadute occupazionali nel nostro paese. L’Italia risulta, insieme al Belgio, la nazione più colpita dai tagli (v. comunicato ECID).
Il piano 2012 prevede una riduzione costi complessiva di 500 milioni di euro, e un riposizionamento strategico delle attività di Ricerca e sviluppo verso i prodotti HLN, in particolare IP e mobile.
Per quanto riguarda la riduzione costi, l’azienda prevede interventi sia sulle strutture della Region, sia sulla Supply Chain, sia sulla R&D.
Nel nostro paese questo comporta complessivamente circa 490 esuberi, così ripartiti:
65 esuberi nella Region (pre-sales, sales, funzioni centrali);
25 esuberi nella Global Custom Delivery;
25 in Supply Chain, Delivery Operations e Ingegneria Industriale;
15 nelle altre funzioni centrali (HR, Finance, Marketing e Comunicazione);
360 nelle attività R&D OPTICS, così ripartiti: 220 OMSN (1850 TSS, 1650/1660/1670/ISA), 105 Network Management, 35 Wireless Transmission, su un organico complessivo di 890 persone inclusi circa cento contractors.
Inoltre l’azienda ha confermato il piano di riduzione dei lavoratori somministrati della sede di Trieste, con una riduzione di circa 200 unità nel corso del 2012.
Infine, l’azienda ha comunicato di aver individuato una società interessata all’acquisizione dei lavoratori della sede R&D di Genova. Si tratta del gruppo Softeco di Genova, società di ingegneria e servizi software ICT. Nei prossimi giorni si terrà un incontro con la società, sull’ipotesi di cessione.
Il Coordinamento sindacale Alcatel-Lucent ritiene inaccettabile un piano di ristrutturazione che prevede la perdita di oltre 700 posti di lavoro. Tale piano, se attuato, significherebbe il disimpegno della multinazionale dal nostro paese.
Non possiamo accettare la cancellazione di attività, fino a ieri considerate strategiche per l’azienda, senza che vengano assegnate nuove attività di ricerca e sviluppo ai team del nostro paese.
In Italia ci sono le competenze, il know-how necessario, le condizioni di costo del lavoro basso, le flessibilità, per poter concorrere allo sviluppo dei prodotti oggi definiti strategici da Alcatel-Lucent.
Non possiamo inoltre accettare che le scelte organizzative di delocalizzazione e centralizzazione delle attività della Region, decise dalla multinazionale, si traducano in decine di esuberi e pesanti ricadute esclusivamente sui lavoratori.
Siamo sconcertati da un management che prima sostiene che il problema di Optics siano le sedi frammentate sul territorio, e dopo pochi mesi mette in discussione tutta la R&D!
Il Ministero dello Sviluppo Economico, vista la gravità dell’annuncio, ha informato il Ministro, il quale si è riservato di avviare un confronto con la direzione della multinazionale, per capire le ragioni di un’operazione fortemente penalizzante per il nostro paese, soprattutto dopo una serie di incontri istituzionali dove l’azienda affermava di voler mantenere un focus strategico in Italia.
La presenza di ALU in Italia è sempre stata legata alle competenze tecnologiche presenti, al di là della dimensione del mercato nazionale. Sarebbe grave se l’azienda decidesse di passare a un’ottica puramente commerciale.
Il ministero ha pertanto riconvocato una nuova riunione tra circa un mese, tempo necessario affinché il ministro Passera prenda contatto con i vertici della multinazionale.
Vista la gravità della situazione, si conferma lo stato di agitazione, lo sciopero degli straordinari e delle flessibilità in tutte le sedi. Assemblee si svolgono in questi giorni per informare i lavoratori e decidere ulteriori iniziative di mobilitazione.
Coordinamento sindacale Alcatel-Lucent Italia
Roma, 24 gennaio 2012
A Vimercate il Giorno 02/02/2012 presso la sede Alcatel-Lucent a partire dalle ore 10,30 si terrà una conferenza stampa di Fim-Cisl, Fiom-Cgil Territoriali,la Rsu con i Lavoratori e le Lavoratrici in Lotta.