DECATHLON NON RINNOVA IL CONTRATTO DI LAVORO AD APPRENDISTA PRECARIO - GUARDA CASO IL LAVORATORE E’ UN DELEGATO SINDACALE

E’ ripartito l’attacco al posto di lavoro “fisso e monotono” e all’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori (divieto di licenziamento senza giusta causa nelle aziende con più di 15 dipendenti).

Vogliono farci credere che il posto “fisso” dei padri è la causa della disoccupazione dei figli. Falso!

In Italia milioni di lavoratori, giovani ed anziani, sono precari e senza diritti a causa delle leggi (Biagi - Treu) approvate da tutti i governi e dai contratti firmati da CGIL - CISL - UIL.

Quanto accaduto nel gruppo Decathlon è in linea con questo modello.

La Direzione di Decathlon Lissone si vanta di intrattenere con i propri collaboratori relazioni corrette dal punto di vista contrattuale e soprattutto “umane”.

Sulla correttezza e umanità riportiamo solo alcuni esempi:

  • - indice elezioni per nominare il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza in cui si vota su un'unica lista, ovviamente quella aziendale, composta da candidati esterni al sito, ai lavoratori del negozio Decathlon non è consentito proporre la propria candidatura, le elezioni si svolgono con modalità di segretezza del voto pari a quelle in uso nelle repubbliche delle banane;

  • - fa un uso assiduo di contratti di lavoro precario;

  • - convoca i lavoratori in riunioni serali extra orario, a recupero, per spiegare la sua “filosofia aziendale”;

  • - nega ai lavoratori organizzati con l’Unione Sindacale di Base gli elementari diritti sindacali all’interno del negozio.

Sempre con grande attenzione ai rapporti umani e contrattuali, procede all’allontanamento di chi osa mettere in discussione le direttive aziendali, ecco quanto è accaduto!

Nel negozio Decathlon di Lissone un lavoratore assunto con contratto d’apprendistato, quindi al di fuori delle tutele dell’art. 18, aderendo, insieme con altri colleghi, al sindacato assume il ruolo di rappresentante sindacale aziendale, attivandosi per affrontare i problemi presenti nel negozio. Alla scadenza dell’apprendistato, nonostante lo stesso abbia svolto le proprie mansioni ed i propri compiti come tutti gli altri colleghi, gli viene negata la conferma, QUINDI VIENE LICENZIATO!

Questa storia, d’ordinaria discriminazione è l’esempio di quali siano le reali intenzioni della cordata Governo Monti, Confindustria, Confcommercio e sindacati concertativi,

Come USB, con determinazione, combatteremo contro quest’ingiustizia! L’obiettivo è l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori precari.

Decathlon fa enormi profitti annuali, le risorse economiche ci sono. Invitiamo tutti ad esprimere solidarietà al lavoratore Decathlon licenziato: direttamente durante le iniziative di lotta e anche on line (vedi sito regionale ed indirizzo mail del sindacato).

La battaglia contro il precariato, per i diritti sindacali garantiti a tutti i lavoratori, è la battaglia per l’applicazione dei diritti sanciti dalla Costituzione Italiana. Difendendoli ed applicandoli difendiamo tutti!

USB di Monza - lavoro privato



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