NO TAV – NO PEDEMONTANA
NO ALLA VIOLENZA CONTRO IL TERRITORIO E L’AMBIENTE
SI ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE CON LA PARTECIPAZIONE DELLE POPOLAZIONI
IN VAL SUSA STOP AL CANTIERE E RIPRISTINO DELLA LEGALITA’ E DELLA DEMOCRAZIA.
Le associazioni firmatarie dell’appello propongo di fare una iniziativa in solidarietà con le popolazioni colpite da opere faraoniche come la TAV in Val Susa e la l’autostrada Pedemontana. Opere che governo, banche, multinazionali delle “cosiddette grandi opere” e la criminalità organizzata vogliono fare a tutti costi, nonostante la grave crisi economica.
Ogni giorno sentiamo i continui richiami che non ci sono i soldi per stipendi, salari e pensioni e che bisogna fare sacrifici; tuttavia lor signori le grandi opere le vogliono fare a costo di militarizzare il territorio e sospendere la democrazia come sta accadendo in Val Susa. In inchieste aperte nelle Procure di Torino e di Monza negli appalti in Val Susa sono coinvolte imprese legate alla ndrangheta e in Brianza, e sulla Pedemontana sono girate tangenti: arrivati a questo punto sarebbe opportuno che in attesa della conclusione delle inchieste si fermi tutto. Invece nella più totale illegalità questi signori vanno avanti sperperando denaro pubblico e legittimando criminalità e malaffare.
Inoltre, il faraonico progetto del tunnel costerà al nostro paese ben 15 miliardi di euro a fronte dei 5 miliardi datoci dalla CE, e che il medesimo fu progettato trentanni fa non tenendo conto di tanti fattori tra cui l'impatto ambientale devastante che genererà.
Alla luce, della crisi finanziaria, economica, occupazionale ed ambientale, riteniamo che soluzioni alternative possibili ci siano per collegare l'Italia con la Francia.
Altresì, riteniamo che le risorse finanziare disponibili devo essere utilizzate per rilanciare e applicare il pacchetto 20-20-20; rilanciare gli investimenti per la manutenzione permanente del suolo, dei corsi dell'acqua, rilancio dell'agricoltura e in particolare quella montana e collinare Per tutto questo chiamiamo la popolazione brianzola, le forze politiche, sociali, e sindacali a dare un segnale importante di solidarietà e di richiesta collettiva di ripristino della legalità. Il territorio, l’ambiente, la salute e la Democrazia partecipata delle popolazioni sono beni comuni che vanno difesi ed estesi.
PRESIDIO
lunedì 5 marzo 2012
in largo Mazzini Monza ore 17:30
Marco Fraceti per Osservatorio Antimafie di Monza e Brianza
Biagio Catena Cardillo per Comitato Beni Comuni della Brianz