COMUNICATO STAMPA
Quattrocento persone, delegate e delegati, pensionate e pensionati della CGIL di Monza e Brianza, hanno affollato il Cinema Capitol questa mattina per l’assemblea provinciale della CGIL.
L’iniziativa aveva l’obiettivo di promuovere i contenuti dello sciopero generale territoriale di quattro ore che la CGIL ha proclamato per venerdì 20 aprile, durante il quale si svolgerà (a partire dalle ore 14) una manifestazione a Vimercate che prenderà le mosse dal piazzale dell’Alcatel.
Nel corso della sua relazione introduttiva il segretario generale della CGIL MB ha affrontato in un passaggio anche i temi territoriali:
“Il paese deve chiedersi se le ricette per uscire dalla crisi sono quelle giuste. Che la crisi sia drammatica ancora oggi e non se ne veda la fine è un dato ormai incontrovertibile: in Brianza una famiglia su cinque deve affrontare nel 2012 un problema di occupazione – ha dettoMaurizio Laini -. Esuberi o cassa o mobilità rappresentano un problema reale nella “laboriosa” Brianza. La Brianza manifatturiera cede occupazione e imprese nel distretto del mobile, nel distretto della meccanica fine e persino nel distretto del green – high tec. Le punte di eccellenza (del design nel mobile-arredo e nella ricerca, nell’innovazione ad alto valore aggiunto e a forte contenuto tecnologico e professionale) perdono pezzi: delocalizzazioni, chiusure, esuberi dichiarati. Deve essere chiaro – ma lo è chiaro a tutti, compresi gli imprenditori – che l’uscita dall’emergenza non può essere rappresentata dall’esito della discussione sulla flessibilità, in entrata o in uscita. La revisione dell’18 o l’ulteriore allargamento del precariato non hanno nessuna incidenza su una situazione che imporrebbe investimenti, supporto alla crescita: i posti di lavoro all’Alcatel si salvano con investimenti sulla banda larga, con l’innalzamento della competitività del territorio, con le infrastrutture materiali e immateriali, con l’innalzamento degli standard di attrattività; con un buon funzionamento della macchina amministrativa, con una buona qualità della politica, con uno sforzo di investimento sull’alta formazione, sia essa rivolta alla creatività e al design che alla valorizzazione della qualità dell’agroalimentare, che alla fornitura di intelligenza e competenza all’hi.tec. Non è la compressione dei diritti, la strada. Non è quella dei soli tagli, del contenimento della spesa, della distruzione della finanza locale, della devastazione del tessuto di piccole e piccolissime imprese strozzate dai crediti. Certo, dai crediti inesigibili e non finanziati da un sistema del credito preoccupato di sé, indisponibile a svolgere quel ruolo di finanziatore dello sviluppo che nei nostri territori il credito ha svolto negli anni epici del boom economico”.
Durante il dibattito sono intervenuti una quindicina di delegati: l’invito prevalente lanciato dal palco alla CGIL è stato quello della necessità di continuare la mobilitazione, sull’articolo 18, ma anche su tutti gli altri temi aperti come ferite nella discussione tra i lavoratori. I temi degli esodati, delle pensioni, dell’occupazione, della necessità di politiche di sostegno alla crescita.
Le conclusioni del dibattito sono state tratte daFabrizio Solari, segretario confederale nazionale.
“Gran parte delle responsabilità di governo della crisi – ha dettoSolari – stanno in capo all’Europa, che oggi ha sposato una linea recessiva e monetarista. La prima cosa da fare per aiutare la crescita e l’occupazione nel nostro paese è quella di promuovere il cambiamento delle politiche europee, rigide e punitive nei confronti degli Stati economicamente più deboli. E comunque occorre sconfiggere, in Italia, una linea che non assicura l’uscita dalla crisi, che colpisce le persone, i lavoratori e il Sindacato chiedendo solo ad una parte del paese di pagare i prezzi dell’emergenza. La battaglia per i diritti e per l’art.18 in particolare, è una battaglia che va proseguita con impegno”.
Monza, 18 aprile 2012