Comunicato stampa

Gli Ingegneri di Monza e Brianza rispondono all’appello della Protezione civile e corrono in aiuto
delle popolazioni terremotate: daranno il loro contributo per aiutare la ricostruzione e la messa a
norma degli edifici. Già 30 in lista d’attesa per partire.

MONZA, 24 maggio 2012 - Il mondo degli ingegneri di Monza e Brianza si è mobilitato
prontamente in seguito al terribile terremoto che ha colpito l’Emilia. I professionisti brianzoli, come
già è successo per il sisma dell’Aquila, daranno il loro contributo per aiutare nella ricostruzione e
nella messa a norma degli edifici delle zone terremotate. Grande impegno per gli ingegneri di
Monza e Brianza, che hanno indetto una vera e propria gara di solidarietà tra i colleghi del
territorio, rispondendo con entusiasmo all’appello lanciato dalla Protezione Civile della Regione
Lombardia per organizzare un gruppo di volontari esperti in strutture. Il loro compito sarà infatti
quello di verificare l’idoneità statica sul posto degli edifici lesionati dal sisma, e decidere quali
potranno essere salvati. All’annuncio, messo on line sul sito dell’Ordine, hanno risposto davvero in
tanti: in un solo giorno 30 ingegneri si sono messi in lista pronti a partire in qualsiasi momento.
E’ già nelle zone terremotate Mario Stevanin, responsabile del Gruppo comunale di Protezione
civile di Monza. Oggi lo raggiungeranno altri due ingegneri dell’Ordine monzese: Giovanni Bellù,
segretario dell’ente, e Angelo Novara, presidente della commissione protezione civile: “non
potevamo partire prima perché mancava il decreto del Governo – dice Bellù - Ieri finalmente è stato
firmato e così ci possiamo mettere in viaggio. Per adesso saremo in due, ma c’è una lunga lista di
colleghi pronti a fare il proprio dovere come volontari”.
Gli ingegneri brianzoli faranno base a Moglia, nel Mantovano. La disponibilità richiesta è di almeno
una settimana per ogni turno. Dovranno verificare l’idoneità statica degli edifici lesionati dal sisma e
decidere quali dovranno essere abbattuti, quali, invece, potranno essere ristrutturati o subito
abitabili. Non useranno particolari strumenti: “conta l’esperienza”, racconta Bellù, uno dei veterani
che tre anni fa ha passato parecchie settimane nell’Abruzzo terremotato, portando poi la sua
testimonianza diretta e fotografica nelle scuole della Brianza: “per fare una buona valutazione
tecnica è importante quello che io chiamo l’”occhiometro”, l’insieme di occhio e mente che
permette di esaminare le lesioni, le fessurazioni, lo stato del degrado di un edificio e di fare una
diagnosi immediata e affidabile”. “Siamo in attesa di eventuali nuove richieste da parte della
Protezione civile, e per questo abbiamo agli iscritti a segnalarci la loro eventuale disponibilità –
spiega il Presidente dell’Ordine degli ingegneri di Monza e Brianza Piergiorgio Borgonovo - Come
già è successo per il sisma dell’Aquila, quando più di 60 dei nostri ingegneri sono partiti come
volontari, è scattata ancora una volta una grande gara di per portare aiuto. Oggi, come allora, i
nostri iscritti si dimostrano sensibili al richiamo della solidarietà mettendo a disposizione le loro
conoscenze”.