A sorpresa, a metà agosto, ci ritroviamo in costruzione una nuova pista ciclabile (un breve tratto, 300 metri circa) lungo via Monte Santo. Una delibera della precedente giunta Mariani. Così slegata dal resto della città, senza una strategia, un programma. Una ciclabile elettorale?(i lavori sono iniziati poco prima delle ultime elezioni amministrative di Monza). Il dubbio viene.
E così, di questa novità, siamo contenti ma solo parzialmente. È l'ennesimo spezzatino che inizia in un punto e termina nel nulla, come è la regola riconosciuta e non accettata dai cittadini e dalla nostra associazione.
Questa ciclabile di via Monte Santo avrebbe due fronti con cui congiungersi. Da una parte, tramite via Aquileia, con via Campania. Quest'ultima, una volta terminato viale Lombardia, potrebbe raggiungere il quartiere di San Fruttuoso.
Al capo opposto sarebbe semplice collegarsi con la ciclabile del Villoresi, tramite via Carnia (dove già esiste), via Monte Grappa, Via Toniolo. (a proposito della ciclabile del Villoresi, un piccolo inciso: nel punto che incrocia il fiume Lambro, persiste una situazione di pericolo, dovuta alla presenza di assi di legno in senso longitudinale, con vie di fuga nelle quali si incastrano le ruote delle biciclette. Numerosi ciclisti sono caduti in questo tratto.)
Ma torniamo a via Monte Santo: non riusciamo a capacitarci di come, nonostante i nostri numerosissimi appelli nel corso di questi ultimi anni, si sia pensato di realizzare ancora una volta una pista ciclabile a sè stante, senza "attaccarla" ad altre esistenti per dare una certa sicurezza ai cittadini ciclisti, e un senso ai lavori del Comune.
Ultimamente il ricorso dei cittadini monzesi all'uso della bicicletta per motivi di lavoro, commissioni, studio ecc., è stata elevatissima: oltre ai numeri reali da noi registrati nei vari censimenti, lo si può notare anche a "vista" percorrendo le strade di Monza. Nuvole di biciclette parcheggiate e moltissime in giro per la città.
Quindi la potenzialità esiste; se si riuscisse a mettere in sicurezza questa forte componente di cittadini in bici, si svilupperebbe molto facilmente una nuova cultura della mobilità, a tutto vantaggio dei singoli e di tutta la comunità. E per ottenere questo risultato il punto fondamentale è dare sicurezza a chi inforca una bicicletta.
Crediamo sinceramente che la nuova giunta di Scanagatti possa porre rimedio a queste situazioni negative. Ha già dimostrato interesse per il tema, convocandoci subito per discutere delle possibili soluzioni a favore della mobilità ciclistica e inserendo nel programma di governo un capitolo significativo sulle modalità alternative all'auto negli spostamenti cittadini. Quindi confidiamo fermamente nella messa in opera di quanto detto per vedere trasformata Monza in una città a misura di pedone e bicicletta, che non è un semplice slogan, ma una necessità reale alla portata di questa amministrazione.
Massimo Benetti - Ufficio Stampa FIAB Monzainbici