“Assemblea provinciale CGIL Monza e Brianza degli esodati – 4 settembre 2012”

Alla fine è risultata più partecipata della precedente l’assemblea provinciale degli esodati organizzata dalla CGIL di Monza e Brianza oggi, martedì 4 settembre.

Circa 250 persone non solo hanno affollato il salone “Trentin” della Camera del Lavoro di Monza, ma hanno riempito corridoi e atrio nei quali spazi era stato allestito un impianto di diffusione.

“Il segnale è inequivocabile – ha commentatoMaurizio Laini, Segretario Generale della CGIL di MB -: anzicchè ridursi il fenomeno si allarga mano mano che la consapevolezza aumenta e soprattutto l’incertezza, il disorientamento, la confusione contenuta nei provvedimenti e nelle norme moltiplicano le ansie anzicchè placarle”.

Dopo la presentazione di Dario Pirovano e l’introduzione diSimone Pulici (entrambi della Segreteria della CGIL di MB), il direttore dell’INCA CGIL MBEzio Cigna ha pazientemente illustrato i provvedimenti del Governo e le disposizioni dell’INPS relative agli esodati, analizzando le decine di diverse posizioni giuridiche, mostrando slides e distribuendo informazioni per nulla consolatorie agli esodati che si sono alternati al microfono rappresentando la propria situazione e il proprio stato d’animo.

Il governo ha “salvato” attraverso la deroga 65.000 esodati; a Monza e Brianza le lettere inviate dall’INPS agli interessati (salvi) sono 1.500 circa; per altri 55.000 esodati in Italia è vicino il momento della certificazione della deroga: “Ma degli altri duecento/duecentocinquantamila in Italia, degli altri due/tremila a Monza che ne sarà?– si è domandato Pulici – E’ certo che l’iniziativa della CGIL deve continuare fino all’affermazione del diritto di tutti”.

“Sembra che ci sia una pervicacia radicale nell’atteggiamento dell’INPS che attraverso le proprie circolari interpreta sempre e comunque in modo restrittivo la normativa –ha sostenuto Cigna -: ciò si aggiunge alla dimensione di quell’area grigia di incertezza e di alea che accompagna la rappresentazione dei casi. E’ difficile che i soggetti interessati riescano ad avere una risposta univoca, un’indicazione certa: sono costretti a rincorre ogni minima novità perché può essere per loro la salvezza o la dannazione”.

Nelle sue conclusioni Laini ha esordito con un’”autocritica”: ”pensavamo fosse esagerato il termine “esodati”; abbiamo persino preso in giro chi ha ripescato l’espressione, di origine biblica. Invece sapeva bene quel che faceva: il cammino degli “esodati” dal lavoro alla pensione ricorda oggi molto quello del popolo verso la terra promessa; fatto di calamità, di drammi piccoli e grandi; pieno di sconforto e di abbandoni quanto di rabbia e volontà di proseguire la lotta fino al risultato. Quello degli “esodati”è un popolo composito, dagli interessi non sempre coincidenti e dalle situazioni diversamente drammatiche.

Ma alla base c’è – ha conclusoLaini – lo stravolgimento del diritto delle persone, l’accanimento sulle persone alla ricerca di risparmi e di tagli efficaci. Con gli esodati si consolida una logica che la CGIL contrasterà sempre: l’esigibilità dei diritti solo in ragione del budget e l’inaffidabilità dello Stato nel patto di convivenza civile; lo Stato sta dimostrando di potersi permettere di stracciare contratti e decretare norme retroattive a danno dei lavoratori.

L’affermazione del’esigibilità del diritto per tutti e il ripristino del valore dei patti sono obiettivi che la CGIL porterà a casa”.

Monza, 4 settembre 2012