Il progetto di costruzione di un nuovo punto vendita della grande distribuzione in viale Libertà è una nuova inutile e dannosa forma di prostituzione del territorio. 45.500 mq di aree verdi saranno sacrificate in ossequio alla logica dell'utilizzo del suolo come merce di scambio per rimpolpare le casse comunali. 8 milioni di euro in cambio di un nuova Esselunga e non solo. Forse, non tutti sanno che oltre al nuovo supermercato verranno costruiti anche altri edifici con destinazione terziario, uffici che andranno ad aumentare le file di immobili sfitti a Monza e che avranno un impatto ambientale e paesaggistico molto superiore a quello previsto per l’Esselunga. Noi siamo fermamente contrari a questa logica di scambio. La miopia di questo intervento è evidente. Questo dell'Esselunga rappresenta un provvedimento una-tantum, inutile nel medio termine, è una non-soluzione, è una scelta dannosa che comporta il definitivo abbandono di un'area che potrebbe diventare agricola o rientrare nel perimetro del parco della Cavallera. Per il progetto di Esselunga potrebbero alternativamente essere concesse aree dismesse o in fase di dismissione (che a Monza sono oltre 40). Interrompiamo questa catena, questo meccanismo perverso, affermando lo stop al consumo di suolo come principio base per le politiche di pianificazione territoriale, in quanto il suolo non è una risorsa rinnovabile, non appartiene né a noi né tanto meno all’amministrazione di turno, ma è qualcosa che abbiamo il dovere di preservare per le prossime generazioni di monzesi. L'anno prossimo ci troveremo ancora ad estrarre dal cilindro nuovi provvedimenti estemporanei, magari nuove opere sulle ultimissime aree verdi, per fare cassa. L’amministrazione Scanagatti tradisce le promesse elettorali a meno di sei mesi dall’elezione anche dal punto di vista della partecipazione e della trasparenza: promette ad artigiani e commercianti di non aumentare l’IMU, ma favorisce la costruzione di un nuovo punto vendita della grande distribuzione in un territorio già inflazionato di centri commerciali che si stanno semplicemente cannibalizzando da soli, forza il consiglio e la commissione attraverso la convocazione di sedute ad oltranza pur di raggiungere l’obiettivo (non fermate le betoniere, non sia mai!), spaccia per trasferimento quello che in realtà è un raddoppio (si passa dai 1318 mq del punto vendita di via Lecco ai 2500 mq di quello di viale Libertà), non chiarisce aspetti della convenzione come quello dell’art.13 riguardanti la compensazione ambientale, non considera i possibili riflessi sociali di tutta l’operazione e la disapprovazione di centinaia di cittadini della zona, che hanno firmato nel 2009 una petizione contro questa ipotesi, poiché Esselunga eliminerà l'attuale suo punto vendita in via Lecco. Noi non ci limiteremo ad una seria opposizione in consiglio comunale con i nostri portavoce, ma daremo vita ad una serie di iniziative di protesta e di proposta, per cui chiediamo a tutti i cittadini che condividono questi principi di attivarsi e partecipare alle iniziative che verranno proposte dalle associazioni, dai comitati e dai movimenti della società civile come il movimento 5 stelle.
Gianmarco Novi e Nicola Fuggetta
Consiglieri Comunali - MoVimento 5 Stelle Monza