COMUNICATO STAMPA
A Bernareggio domenica è stata uccisa una donna dall’ex convivente.
Nelle parole del Vicesindaco Tornaghi l’accusa a lei e a tutte le donne che hanno relazioni con extracomunitari: in fondo se la sono cercata, legandosi stabilmente a uomini che “hanno alle spalle storie molto diverse dalle nostre”.
Nonostante il Sindaco ed alcuni membri della Giunta abbiano precisato che queste parole sono state espresse a titolo personale, esiste una responsabilità istituzionale che non può e non deve essere dimenticata, soprattutto in dichiarazioni pubbliche di questa gravità.
Forse il Sig. Tornaghi non sa che in Italia lo scorso anno sono state uccise 124 donne, e l’anno prima ancora 137, uccise per la gran parte dal partner o dall’ex compagno, marito o fidanzato.
Morti violente, spesso precedute da minacce o da percosse, da denunce di cui forse, come nel caso della vittima, non si è tenuto debito conto.
Un dato inquietante per il quale è stata creata una parola nuova e drammatica: “femminicidio”.
Probabilmente al Vicesindaco è sfuggito che decine e decine di uomini italiani hanno picchiato, violentato, ucciso donne brutalmente.
Tant’è.
Sono molti gli interrogativi posti da questo delitto, e ci riguardano tutti, uomini e donne.
E’ molto più semplice accusare una etnia, lo straniero, il diverso che ammettere la nostra difficoltà di fronte a questo massacro che sembra non avere fine.
I sessantamila uomini e donne di origine straniera che abitano in Brianza studiano, lavorano, pagano le tasse, comprano case.
I loro figli non chiedono la “cittadinanza onoraria” come sostiene il Vicesindaco, ma il riconoscimento dell’essere nati e cresciuti nel nostro Paese, dell’aver frequentato le nostre scuole, imparato lingua usi e costumi italiani.
Ci auguriamo che questi bambini e queste bambine imparino parole diverse, per poter vivere insieme senza paura.
Lorella Brusa
segretaria CGIL Monza e Brianza