DOPO L'ACCORDO SEPARATO SULLA PRODUTTIVITA'
ARRIVANO I PRIMI EFFETTI NEGATIVI
Eravamo ormai da settimane in attesa del Decreto che fissasse le condizioni per applicare la detassazione del salario legato alla produttività, come ormai è norma dal 2008, ma radicalmente modificato dall'accordo separato sulla produttività.
Anche qui una sorpresa. Il Decreto peggiora i contenuti già pessimi dell'accordo separato di novembre 2012.
Il Governo fa propaganda con la necessità di aumentare la produttività del sistema e poi produce una normativa ideologica che punta al superamento delle regole e delle tutele previste dai Contratti Nazionali.
I limiti di reddito previsti sono i seguenti:
- per accedere al beneficio bisogna aver avuto nell'anno 2012 un reddito non superiore ai 40.000 €, Lo scorso anno era 30.000 €.
- il limite massimo di salario detassabile è posto a 2.500 €
Ma le vere novità sono contenute nelle voci retributive che possono essere detassate.
Escono definitivamente dal beneficio tutte le indennità derivanti da contrattazione nazionale (indennità turno, maggiorazioni per lavoro straordinario).
In alternativa vengono introdotti criteri del tutto avulsi da questi contesti di orario, quali la fungibilità delle mansioni (leggi demansionamento), l'impiego delle nuove tecnologie in rapporto alla salvaguardia dei diritti dei lavoratori (leggi controllo a distanza) che possono al contrario deprimere la produttività in quanto peggiorano le condizioni di lavoro e i diritti delle persone.
L'unico aspetto salvaguardato dal decreto è la conferma della detassazione sui premi di produttività che costituisce una prassi per larga parte della contrattazione svolta in questi ultimi anni. Serve una profonda riforma del fisco che favorisca il lavoro dipendente e i redditi da pensione ed elimini le storture che in questi anni hanno prodotto la diminuzione dei redditi reali, a partire dal recupero del fiscal drag.
Il combinato disposto delle misure fiscali assunte dai vari Governi sta generando una riduzione del salario reale e allontanando la possibilità di pensare ad una ripresa dei consumi interni come volano della crescita.
Simone Pulici
Segreteria CGIL Monza e Brianza
Monza, 24 gennaio 2013